Il festival di Berardi. Ma anche degli errori dell’arbitro Guida, che hanno condizionato non poco il caldo pomeriggio emiliano. Gol fantasma, fuorigioco dubbi, rigori non dati ed espulsioni discutibili: all’elenco di Sassuolo-Milan non manca proprio nulla. Tutto questo interessa poco a Domenico Berardi, attaccante con alti e bassi durante la stagione ma devastante ogni qualvolta vede rossonero. Una quaterna nel gennaio 2014, una tripletta ieri. E se un anno e mezzo fa il suo poker decise l’esonero di Allegri, questi tre gol certificano quello di Inzaghi, seppur a fine stagione.
“Ho un contratto con il Milan e sarei onorato di restare anche l’anno prossimo – ha glissato Superpippo. – Sono legato a questa società e avrei ancora tanto da dare”. Difficile, se non impossibile, che la società accolga tale appello. La classifica vede la squadra all’undicesimo posto, a 37 punti dalla Juve capolista e soli 10 in più dell’Atalanta quartultima. Un disastro su tutta la linea, che va ben oltre alla sconfitta di ieri. Quella, a dire il vero, si spiega anche con alcune decisioni arbitrali molto sfavorevoli.
Dopo un discreto inizio infatti il Milan si trova sotto di un gol senza averlo realmente subito: Berardi calcia dalla distanza, Diego Lopez non trattiene e la palla danza sulla linea di porta. Per l’assistente Damato è gol e Guida non può far altro che convalidare. Le immagini invece giustificano le proteste rossonere, perché il pallone non è entrato completamente. L’1-0 fa male al Milan che al 33’ subisce la seconda rete: lancio di Missiroli per Berardi e tiro imparabile per il 2-0.
Anche qui però c’è una macchia arbitrale importante: al momento dell’assist l’attaccante è in fuorigioco, seppur di pochissimo. La (doppia) botta è forte ma i rossoneri, contro ogni pronostico, reagiscono. Due minuti dopo Bonaventura prende palla, s’incunea in area e batte Consigli con un tocco elegante e preciso (2-1). Il match è divertente, d’altronde le squadre non hanno obiettivi particolari di classifica e possono giocare senza troppi calcoli. A inizio ripresa il Milan pareggia con Alex (51’) e anche qui c’è un errore di Guida: il brasiliano infatti commette fallo su Consigli, nessuno se ne accorge e il gol viene convalidato.
L’equilibrio dura poco perché al 57’ Bonaventura, già ammonito, colpisce la palla col braccio: l’espulsione, da regolamento, ci sta, anche se l’ex atalantino sembra più che altro proteggersi il volto. Il Sassuolo approfitta della superiorità numerica e al 32’, dopo aver già sfiorato il 3-2 in precedenza, lo trova col solito Berardi, in gol con una giocata da grande opportunista. Il match, di fatto, finisce qui e l’espulsione di Suso (sacrosanta) serve solo ad aumentare la frustrazione del Milan.
“Tutti questi episodi hanno condizionato la gara – ha spiegato Inzaghi. – Dopo questa partita è difficile parlare di calcio”. Già, eppure i problemi dei rossoneri non nascono certo da Reggio Emilia. Ecco perché, nonostante l’arbitraggio di Guida, certi alibi fanno quasi sorridere.