Chi vince si rilancia, chi perde…bé, diciamo che non passerà una sosta tranquilla. La sfida numero 77 (a San Siro s’intende) tra Milan e Napoli (70esima in campionato) vale tanto, anzi tantissimo. Questione di classifica, ambizioni e morale, tutti elementi imprescindibili per due squadre nuove e ancora prive di solidità e certezze. Il discorso, ovviamente, vale anche per gli allenatori che, ironia della sorte, avrebbero potuto sfidarsi a panchine invertite. Nella scorsa primavera infatti Sinisa Mihajlovic, allora alla Sampdoria, sembrava destinato a guidare il Napoli e Maurizio Sarri, tecnico dell’Empoli, il prescelto per il nuovo corso rossonero. E’ finita diversamente e chissà se i due, tra un allenamento e l’altro, hanno avuto modo di pentirsi della scelta fatta.
Domani, per entrambi s’intende, sarebbe importantissimo vincere ma ancor più non perdere. Un ko infatti, con una classifica da risalire e ambizioni da mantenere, creerebbe malumori difficilmente rimediabili. Il discorso vale per Mihajlovic, fin qui incapace di trasmettere al gruppo lo spirito “da grande”, ma anche per Sarri, il cui borsino è sì in risalita ma non ancora del tutto stabile. Con 9 punti raccolti nessun obiettivo è precluso, certo però il margine d’errore è risicato per non dire azzerato. I bookmaker vedono favorito il Napoli ed è difficile non trovarsi d’accordo con loro.
Gli azzurri stanno oggettivamente meglio (due vittorie nelle ultime tre partite, a cui bisogna aggiungere i due successi in Europa League), inoltre amano esibirsi sui grandi palcoscenici e San Siro lo è. I problemi per Sarri sono arrivati soprattutto in provincia (2 punti raccolti tra Sassuolo, Empoli e Carpi), contro le grandi invece le cose sono sempre andate a gonfie vele (5-0 alla Lazio e 2-1 alla Juventus) e questo autorizza un certo ottimismo.
Ancor più ondivago il cammino del Milan, non a caso considerato sfavorito nonostante lo stadio amico. Tre vittorie (Empoli, Palermo, Udinese) e altrettante sconfitte (Fiorentina, Inter, Genoa), un gioco che non decolla, una difesa ballerina (9 gol subiti, 2 in più del Napoli) e un ambiente che comincia a mugugnare sempre più forte. In settimana Adriano Galliani ha ricordato al gruppo gli investimenti estivi: in effetti, se uno sbarcasse da Marte e vedesse i rossoneri in campo, non penserebbe mai a una campagna acquisti da quasi 90 milioni. “Vedrete una grande squadra” ha fatto sapere capitan Montolivo, promessa a cui dovrà far seguito una prestazione altrettanto grossa.
La logica direbbe Napoli o pareggio (con gol), i numeri invece strizzano l’occhio al Milan. Nei 76 precedenti in terra meneghina (69 in Serie A) i rossoneri hanno vinto 36 volte, contro le 14 degli azzurri e i 26 pareggi e anche l’anno scorso, nonostante la differenza tecnica, furono loro a sorridere (2-0 firmato Menez e Bonaventura). Il Napoli ha però infranto il tabù San Siro nel 2013 (1-2 con gol di Britos e Higuain) e punta a ripetersi fin da subito. La guardia è alta, la tensione alle stelle, lo spettacolo una “minaccia” incombente: domani sera conviene tenersi liberi…