Terzo posto, sotto a chi tocca. La lotta per il gradino più basso del podio prosegue serratissima e, grazie al calendario, vivrà altri due giorni di passione. Si comincia questa sera con Cagliari-Milan, Inter-Sampdoria, Fiorentina-Udinese e Atalanta-Napoli, si terminerà domani con il posticipo Verona-Lazio. Le pretendenti sono tante proprio perché, almeno fino a questo momento, nessuno ha avuto la forza di staccarsi dal gruppone. Poteva farlo il Milan, invece il pareggio con la Fiorentina, pur se nell’ordine delle cose, ha un po’ frenato la corsa. I rossoneri proveranno a ricominciarla contro il Cagliari di Zeman, per una sfida molto affascinante tra due squadre che segnano tanto e badano poco alla fase difensiva.
“Loro sono molto pericolosi, inoltre hanno un grande allenatore – il pensiero politicamente corretto di Inzaghi. – Si affrontano due filosofie che si esaltano in velocità, con degli attacchi che possono sfruttare al massimo le ripartenze”. Vero, anche se forse quest’idea di calcio non affascina più di tanto Berlusconi. Che, nell’intervallo di Milan-Fiorentina, è sceso negli spogliatoi per suggerire al tecnico l’utilizzo di Torres, poi subentrato solo nel finale.
“Io ascolto sempre il presidente ma poi, alla fine, decido io” ha risposto Superpippo, comunque orientato a schierare lo spagnolo dal primo minuto. Dovrebbe essere lui infatti il faro dell’attacco, con Honda ed El Shaarawy a comporre il resto del tridente. Per il resto formazione uguale a quella di domenica scorsa, con Abbiati in porta, Alex e Zapata centrali di difesa e il trio Poli-De Jong-Muntari a centrocampo. Zeman, rinfrancato da un Sant’Elia finalmente pieno (l’agibilità è stata portata a 16 mila spettatori), risponderà con il classico 4-3-3, con Ibarbo, Sau e Cossu bocche di fuoco del tridente rossoblu.
Più spada e meno fioretto, almeno sulla carta, in quel di San Siro dove si sfideranno Inter e Sampdoria. La partita presenta molti punti d’interesse, su tutti il confronto tra Mazzarri e Mihajlovic, presente e, forse, futuro della panchina nerazzurra. “A chi non piacerebbe allenare l’Inter? – ha ammesso Sinisa in conferenza stampa. – Io però ho grande rispetto per i miei colleghi, inoltre in questo momento penso solo alla mia squadra”. Per quanto la classifica direbbe il contrario la pressione è ovviamente tutta su Mazzarri, chiamato a dare continuità di risultati dopo la vittoria di Cesena. Le smentite di Thohir non cancellano la sostanza: il tecnico è sotto esame, ecco perché questa sera non può assolutamente sbagliare.
“Dobbiamo fare come contro il Napoli, sia noi che i tifosi – l’arringa di WM. – Voglio aggressività e sacrificio, i momenti di difficoltà si superano insieme”. L’impressione però è che saranno i giocatori a dover trascinare il pubblico, contro una squadra in forma che preoccupa non poco. “La Sampdoria sta bene, i numeri parlano per loro – ha ammesso il tecnico interista. – Noi invece siamo in emergenza anche se ultimamente abbiamo fatto bene”.
Rispetto al match del Manuzzi l’unica novità è il rientro di Vidic al posto di Campagnaro, per il resto formazione obbligata con Obi e Dodò sulle fasce, Hernanes, Medel e Kovacic a centrocampo e il duo Palacio-Icardi in attacco. Mihajlovic risponderà con il solito 4-3-3 camaleontico, pronto a trasformarsi in un 4-2-3-1 in fase di non possesso palla. Cacciatore tornerà al posto di Regini, per il resto formazione anti Roma confermata con il tridente Gabbiadini-Okaka-Eder a fare da spauracchio.
Notte di conferme anche per il Napoli, impegnato a Bergamo contro l’Atalanta. Trasferta storicamente difficile per gli azzurri, che l’anno scorso uscirono dall’Atleti Azzurri d’Italia con le ossa rotte (3-0, doppietta di Denis e Maxi Moralez). “Non dobbiamo sottovalutarli, alla Roma penseremo solo da giovedì” ha tuonato Benitez, alla ricerca di una continuità che darebbe slancio alla sua squadra. “Fisicamente stiamo bene, è la fase difensiva che mi fa arrabbiare – ha proseguito Rafa. – Se miglioreremo potremo davvero arrivare in alto, per il momento però siamo lontani”. Lo spagnolo, solitamente molto aperto al turnover, questa volta potrebbe confermare gran parte degli uomini visti in campo domenica scorsa.
L’unica novità certa è il rientro dal primo minuto di Inler al posto di Jorginho, per il resto formazione confermata con Callejon e Insigne a fianco dei “ritrovati” Hamsik e Higuain. Di fronte ci sarà un’Atalanta agguerrita ma in evidente crisi di gioco e di risultati, come dimostrato dalla sconfitta di Udine. Colantuono, per la prima volta addirittura in discussione, cambierà molti uomini alla ricerca di una vittoria scaccia-crisi. Intoccabile, là davanti, German Denis, già l’anno scorso giustiziere del Napoli.