Il WM Day è arrivato. Non ce ne vogliano Walter Mazzarri e il povero Cittadella, ma il debutto in campionato è ben altra cosa rispetto al folkloristico preliminare di Coppa Italia. Sarà il Genoa a battezzare la nuova Inter in formato Serie A (ore 18), in un San Siro che si aspetta di tornare a festeggiare i tre punti che mancano dal 21 aprile scorso (1-0 sul Parma, gol di Rocchi). Inutile negarlo, la pressione è tanta, perché il nono posto del campionato passato pesa, nonostante tutti riconoscano al tecnico toscano come quest’Inter sia tutt’altro che completa. “Io da sempre sono abituato a parlare col campo – ha ribattuto fiero Mazzarri. – Tutto il resto non mi interessa, penso e spero che tutti siano consapevoli che qui si sta partendo quasi da zero. In questi casi l’unica cosa che può dire un addetto ai lavori è che ci vuole un po’ di tempo e anche la gente ne è consapevole”. E’ così, ma ciò non toglie che oggi San Siro si aspetti una vittoria.
Di fronte ci sarà un Genoa arrabattato e confuso (l’eliminazione di Coppa Italia contro lo Spezia ha lasciato il segno), motivo in più per portarsi a casa i tre punti e cominciare al meglio la nuova stagione. In attesa di regali sul mercato, Mazzarri partirà con il 3-5-2 d’ordinanza, nel quale gli unici ballottaggi riguardano l’interno sinistro (Alvarez favorito sul rientrante Kovacic) e la spalla di Palacio (più Icardi di Belfodil). Per il resto formazione annunciata, con Campagnaro, Ranocchia e Juan Jesus in difesa a proteggere Handanovic, Jonathan, Guarin, Cambiasso e Nagatomo a centrocampo e, appunto, il Trenza là davanti. Liverani risponderà con un 4-3-2-1 nel quale spiccano il neo acquisto Lodi e il rientrante alla base Gilardino.
Tornando all’Inter, solo panchina per i nuovi Taider e Wallace, che Mazzarri inserirà solo nella ripresa. Non è facile il lavoro del tecnico, perché mentre lui prepara la gara odierna nel pianeta Inter succede di tutto. A breve sbarcherà a Milano Erick Thohir, e questa volta la sua non sarà una visita interlocutoria. Il tycoon indonesiano si prenderà le quote di maggioranza della società (passaggio di consegne in calendario a settembre), e nonostante la presenza di Moratti nell’organigramma non sia più in dubbio da tempo qualcosa cambierà certamente, anche nel lavoro della squadra. E poi c’è il mercato, che si è preso un weekend di pausa in attesa della settimana di fuoco che sta per cominciare. E’ lecito attendersi qualche botto anche da Corso Vittorio Emanuele, su tutti quel Samuel Eto’o (su di lui però c’è sempre il forte disturbo del Chelsea) che porterebbe entusiasmo, abbonamenti e, molto probabilmente, gol. “Non parlo di mercato e penso solo al Genoa – ha risposto Mazzarri in perfetto stile sfinge. – Credo che anche i ragazzi non pensino a nient’altro che a seguire il proprio allenatore, lo vedo da come si allenano”. E allora via alle danze anche per l’Inter, che da oggi comincia ufficialmente il suo anno zero. In tutti i sensi.