Chi va piano arriverà pure sano e lontano, ma sicuramente non s’impadronirà tanto facilmente del terzo posto. Milan e Napoli non vanno oltre il pareggio contro Cagliari e Atalanta, sorride invece l’Inter che batte la Sampdoria al fotofinish accorciando ulteriormente la classifica. Che ora, in attesa della Lazio (in caso di vittoria a Verona sarebbe da sola sul podio), vede inserirsi nella lotta alla Champions anche Fiorentina (3-0 sull’Udinese, brutto passo indietro per Stramaccioni) e Genoa. Otto squadre in tre punti, tutte più o meno con le stesse possibilità. A mancare all’appello però sono soprattutto le favorite Milan e Napoli, che continuano a sprecare occasioni preziose. Il discorso vale ancor più per gli uomini di Benitez, capaci di regalare il solito saliscendi di emozioni. Dopo aver subito il “solito” gol da Denis (vera e propria bestia nera), gli azzurri hanno sfiorato il ribaltone che avrebbe avuto effetti immediati sulla classifica. Invece Higuain, bravissimo in occasione della girata che è valsa il pareggio (86’), si è fatto ipnotizzare da Sportiello, bravissimo a neutralizzare il suo calcio di rigore in pieno recupero. “E’ un peccato, abbiamo giocato bene e controllato il match – ha ammesso Benitez. – Dispiace non aver vinto, sbagliamo troppo là davanti. E poi dobbiamo lavorare meglio in fase difensiva, questa volta ha sbagliato Albiol ma, in generale, concediamo sempre troppo”.
Stesso discorso per il Milan di Inzaghi, perlomeno nella sostanza. Perché i rossoneri, solitamente molto attivi dalla cintola in su, hanno finito per concedere molto al Cagliari di Zeman senza però impensierirlo più di tanto. Basti pensare che la prima palla gol per i sardi è arrivata dopo appena 3’ con Ibarbo (grande salvataggio di Rami), antipasto del gol vero e proprio siglato dallo stesso attaccante 20 minuti più tardi. Una supremazia atletica e territoriale quella dei rossoblu, inficiata soltanto da una bella (e fortunata) giocata di Bonaventura, in rete con un tiro-cross al 34’. A conti fatti però l’1-1 finale va piuttosto bene al Milan, apparso decisamente in debito di idee e di ossigeno. “E’ stata una partita difficile, loro erano più freschi perché avevano giocato sabato pomeriggio – l’analisi di Inzaghi. – Sappiamo che bisognerà soffrire, il campionato è difficile ed equilibrato. Ad ogni modo teniamoci stretto il nostro terzo posto, un bel segnale di crescita per noi”. Già, la sensazione però è che questo Milan abbia finito di stupire e che Superpippo debba inventare al più presto qualcosa di diverso.
Chi sorride, seppur col solito pieno di tensione, è l’Inter di Walter Mazzarri. I nerazzurri sono riusciti a vincere contro la Sampdoria in quello che, sulla carta, era il match più accattivante della giornata. Successo di misura per i nerazzurri, riusciti a scardinare la porta di Romero al 90’ grazie a un rigore di Icardi. Prova poco spettacolare ma certamente di carattere, per un gruppo che, piano piano, sta quantomeno ritrovando continuità di risultati. “Abbiamo fatto una grande partita contro una squadra imbattuta – il pensiero di Mazzarri. – Sono contento per i ragazzi, sono usciti stremati dopo aver giocato un gran calcio. Questa squadra la sento proprio mia”. Peccato che altrettanto non possa dire del pubblico, sempre avverso nei suoi confronti tanto da indurre lo speaker di San Siro a non pronunciare il suo nome nel prepartita. “I fischi? Non li ho sentiti – ha glissato il tecnico. – Ognuno può dire quello che vuole, io porto i numeri. E poi con l’età si cambia, ora mi dicono perfino che sono troppo tranquillo”. Di sicuro i sei punti raccolti nelle ultime due partite gli garantiranno un pizzico di serenità in più. Almeno fino alla prossima giornata…