Alla ricerca della vittoria perduta. Nell’anticipo della nona giornata l’Inter ospita a San Siro il Verona di Mandorlini, rivelazione di questa prima parte di campionato. Alzi la mano infatti chi, un paio di mesi fa, avrebbe immaginato che i gialloblu si sarebbero trovati in quarta posizione, per giunta con due punti in più dei nerazzurri. I veneti giocano bene, inoltre hanno la leggerezza mentale di chi non ha problemi di classifica e vuole tentare un’impresa che entrerebbe di diritto nella storia (l’Hellas non ha mai vinto a San Siro contro l’Inter!), ma i padroni di casa non possono certo fare sconti. I tre punti mancano dallo scorso 26 settembre (2-1 sulla Fiorentina), da allora sono arrivati solo due pareggi e una sconfitta. Troppo poco per parlare di crisi, ma il tempo dell’indulgenza è finito: questa sera l’Inter è chiamata a vincere, possibilmente convincendo.
“Se ripenso alle partite passate, come quella col Cagliari, più che il risultato mi vengono in mente le occasioni avute, oltre che il gioco espresso – ha ribattuto Walter Mazzarri. – Tranne che contro la Roma abbiamo sempre giocato in modo propositivo, l’ha detto anche il nuovo proprietario Thohir. Questo mi ha fatto piacere, perché da noi si pensa solo al risultato mentre all’estero non ragionano così. Credo che faremo molta strada assieme…”. Non dovrà aspettare molto il tecnico interista, perché l’arrivo in Italia del tycoon è questione di poche settimane. “La prossima assemblea si terrà alle 10 del mattino e avverrà o il 12 o il 15 novembre” ha fatto sapere Moratti durante l’incontro di ieri con i soci, il che, di fatto, annuncia l’imminente ingresso di Thohir nel mondo Inter. Questo però, almeno per ora, interessa poco ai tifosi nerazzurri, più concentrati sul match contro il Verona che sulle vicende societarie.
“Complimenti a Mandorlini, fa giocare la sua squadra molto bene – ha proseguito Mazzarri. – Sono ben organizzati, inoltre hanno rispolverato un giocatore come Toni che quando sta bene fa la differenza. Il Verona si merita i punti che ha, è un avversario difficile da affrontare… Noi dovremo stare molto attenti in fase difensiva e tornare a curare ogni particolare come facevamo a inizio stagione, altrimenti si farà dura”. Servirà ritrovare anche la solidità di qualche tempo fa, quando fare gol ai nerazzurri era piuttosto complicato. I numeri non mentono: nelle prime cinque giornate l’Inter ha subito solo due gol, nelle restanti tre addirittura sette. Qualcuno pensa non sia un caso che il cambio di rendimento sia coinciso con l’infortunio di Campagnaro (assente anche oggi), ma Mazzarri non ci sta né tantomeno vuole fare paragoni con l’anno scorso: “Non mi interessano i confronti, i bilanci parziali non servono, conta solo l’arrivo finale. La classifica non la guardo e non voglio prendere in considerazione la scorsa stagione, anche per rispetto dei colleghi che erano qui prima di me”. Che il tecnico fosse nervoso, comunque, lo si era già intuito a Torino, quando non si era presentato in conferenza stampa. “Non voglio dire perché non sono andato a parlare – si è schernito Mazzarri. – Non è il momento di parlare di arbitri, avremo modo e tempo di farlo in futuro”.
Meglio concentrarsi sulla formazione allora, a suo dire ancora tutta da fare: “Ho tre o quattro dubbi, uno riguarda Kovacic. Non avrei mai voluto sostituirlo a Torino, ma gli ho spiegato la scelta e l’ha capita subito. Dovesse giocare col Verona sarebbe perché lo ritengo utile, non certo per risarcimento”. Il croato è in ballottaggio con Taider per il ruolo di interno sinistro, visto che dietro Palacio tornerà a giocare Alvarez, assente a Torino. Gli altri dubbi riguardano la difesa, dove l’unico sicuro di giocare sembra essere Juan Jesus. Dopo gli errori delle ultime partite Ranocchia rischia il posto a beneficio dello scalpitante Samuel, e anche Rolando potrebbe vedersi scavalcato da Andreolli. Difficile comunque che Mazzarri cambi così tanto, anche perché dovrà già fare a meno di Handanovic (squalificato) in virtù di Carrizo.