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CAMPIONATO SERIE A – La Roma domina e vince, per la Juve è allarme: 2 a 1

Dov’è finita la Juve? Se lo chiedono tutti dopo quest’avvio di campionato shock, che vede i bianconeri a zero punti dopo due partite giocate. La sconfitta di ieri contro la Roma, oltre che rilanciare le ambizioni tricolore dei giallorossi, alimenta ulteriormente una spia già accesa dalla scorsa settimana. Non è ancora il caso di parlare di crisi ma di allarme sì: l’attuale score della Signora infatti è il peggiore della sua storia. Dal 1929, anno di nascita del campionato a girone unico, la Juve non aveva mai perso le prime due giornate. “Dobbiamo essere lucidi e analizzare bene quello che non va – il pensiero di Allegri. – Ci serve un po’ più di incoscienza e tocca a me trasmetterla ai ragazzi. Il nostro campionato comincerà dopo la sosta, quando avremo recuperato gran parte degli infortunati e il mercato sarà finito”. Chissà se per quella data il tecnico potrà contare sul famoso trequartista, obiettivo di Corso Galileo Ferraris da almeno due mesi e finora sfuggito clamorosamente. Di certo il numero 10 non sarà Julian Draxler, da ieri ufficialmente un giocatore del Wolfsburg per la cifra di 36 milioni di euro. “La società ha fatto un’offerta e lo Schalke l’ha respinta – il commento di Allegri. – Vedremo se nell’ultimo giorno uscirà qualcosa di nuovo”.

Radio Mercato parla di un interessamento last minute per Hernanes e Vazquez, intanto a Torino è sbarcato Mario Lemina, giovane centrocampista francese classe 1993, arrivato dal Marsiglia (prestito con diritto di riscatto) in un’operazione che comprende anche le cessioni di Isla e De Ceglie. Nomi che non scaldano più di tanto il popolo bianconero, quasi incredulo di fronte alla sconfitta dell’Olimpico. Non è questione di risultato, quello la Juve avrebbe persino potuto riaggiustarlo se Szczesny non le avesse negato il clamoroso pareggio in pieno recupero, ma di prestazione. Perché per oltre un’ora in campo c’è stata solo la Roma, quasi i valori di pochi mesi fa si fossero incredibilmente ribaltati. “Era questa la squadra che immaginavo – ha gongolato Garcia. – Una vittoria così ci voleva proprio ma niente proclami: non voglio fare come l’anno scorso…”. Il grande vincitore della serata è proprio il tecnico francese che, a differenza di Allegri, ha azzeccato in pieno la formazione. Scelte insolite le sue, con De Rossi al centro della difesa assieme a Manolas, Keita a centrocampo con Nainggolan e Pjanic e il tridente nuovo di zecca Salah-Dzeko-Iago Falque. Un 4-3-3 offensivo e solido allo stesso tempo, che ha subito messo in crisi lo scialbo 3-5-2 juventino, ancora una volta “prigioniero” di Padoin regista. La Roma è partita subito forte e avrebbe potuto trovare il vantaggio già dopo 32 secondi se Rizzoli avesse visto lo sgambetto di Mandzukic ai danni di Florenzi in piena area. Pericolo scampato, un po’ come al 24’ quando Pjanic ha colpito un palo clamoroso a Buffon battuto.

Occasioni in serie per i giallorossi anche nella ripresa, con il portiere bianconero a murare lo stesso centrocampista e il suo connazionale Dzeko. Ma il gol era nell’aria ed è arrivato al 61’: punizione di Pjanic (davvero scatenato) e palla nel sette. A quel punto sarebbe stato lecito attendersi una reazione della Juve e invece è arrivato il raddoppio della Roma con Dzeko, bravissimo a girare di testa un cross di Iago Falque (79’). E per completare il disastro ecco l’espulsione di Evra, capace di rimediare due gialli in pochi minuti e di lasciare così la squadra in 10. Proprio lì, con il rischio tracollo dietro l’angolo, la Signora ha rialzato la testa trovando il gol con Dybala (87’) e sfiorando il pareggio nel recupero con Bonucci, murato dallo splendido colpo di reni di Szczesny. Sarebbe stato decisamente troppo per una Juve così scialba, a fronte di una Roma decisamente in crescita rispetto a quanto visto 8 giorni fa a Verona. Siamo solo alla seconda giornata ma la sensazione di aver assistito a un cambio della guardia è piuttosto forte. 

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