Natale in vetta ma senza sorriso. L’Inter perde a sorpresa contro la rediviva Lazio chiudendo così malamente il suo 2015. Il ko di San Siro non inficia il primo posto ma complica il cammino verso il sogno scudetto: Napoli e Fiorentina si trovano ora staccate di un solo punto e la Juventus si è avvicinata minacciosamente a meno 3. Non è il caso di fare drammi, ci mancherebbe, ma certo la sconfitta di ieri riporta a galla tutti quei dubbi che sembravano essere stati sepolti dalle ultime prestazioni.
Sul banco degli imputati salgono Roberto Mancini e Felipe Melo: il primo per alcune scelte rivelatesi sbagliate, il secondo per tre minuti di follia che sono costati carissimi alla sua squadra. Due fallacci tanto brutti quanto inutili su Milinkovic-Savic hanno provocato rigore decisivo ed espulsione, rievocando il Melo dei tempi juventini.
“Non mi pento delle mie scelte, anzi le rifarei tutte – il commento di Mancini. – Questa partita sarebbe finita in parità se non avessimo fatto queste cavolate, dobbiamo imparare a gestire meglio le cose. Ad ogni modo siamo ancora in testa ed è giusto ricordare che, a inizio stagione, avremmo firmato per trovarci qui prima della sosta”.
Tutto vero, resta però negli occhi una brutta Inter, forse la peggiore di tutta la stagione. Il tecnico di Jesi, forse invogliato dal difficile momento della Lazio, ha scelto un 4-2-3-1 molto offensivo con Perisic, Jovetic e Biabiany alle spalle di Icardi. Mossa azzardata perché i biancocelesti, pur con tutti i problemi dell’ultimo periodo, hanno esterni di gamba e tecnica come Felipe Anderson e Candreva, assolutamente letali negli spazi.
E se a questo si aggiunge la partitaccia di Melo (pessima anche senza gli errori finali) si spiega una serata difficile, con il solo Medel a contrastare il centrocampo di Pioli. La Lazio ha potuto festeggiare l’1-0 già al 4’ (sassata di Candreva dal limite dell’area), poi ha sfiorato il raddoppio in un paio di occasioni, peraltro senza soffrire. Poi però, a inizio ripresa, è venuta fuori l’Inter e di conseguenza è arrivato il pareggio: assist di Perisic per Icardi e gol dell’1-1.
Sembrava l’inizio della rimonta invece il match si è incanalato verso il pareggio. Solo un episodio poteva riaccenderlo e lì è entrato in scena Felipe Melo. Prima il fallo da rigore (trasformato in due tempi da Candreva), poi il rosso su Milinkovic-Savic (espulso anche lui pochi istanti dopo). Il 2015 dell’Inter finisce male, quello della Lazio decisamente meglio. Per ora solo un campanello d’allarme, dopo la sosta ne sapremo di più.
Ultima giornata dell’anno positiva per quanto riguarda il Milan, tornato alla vittoria dopo i due pareggi con Carpi e Verona. Fosse andata male anche a Frosinone chissà cosa sarebbe successo, invece i rossoneri, pur con parecchi patemi, sono riusciti a prendersi i 3 punti, regalando così a Mihajlovic il tanto agognato panettone. Non è stata una passeggiata, anzi il 2-4 finale rischia di trarre in inganno. Per un tempo i rossoneri sono stati in grande difficoltà, tanto da ritrovarsi sotto di un gol e a pochi centimetri dal baratro. Poi, nel momento più duro, è uscito un moto d’orgoglio che ha permesso di sistemare le cose prima che fosse troppo tardi.
“Penso che la squadra abbia fatto un’ottima partita – l’analisi di Mihajlovic. – Eravamo in svantaggio ma stavamo giocando bene, infatti nell’intervallo ho detto ai ragazzi di continuare così. Penso che dopo la sconfitta col Napoli abbiamo fatto un discreto percorso, se avessimo battuto Carpi e Verona oggi avremmo gli stessi punti della Roma. Ci è mancato qualcosa ma sono convinto che da gennaio potremo toglierci delle soddisfazioni”.
Intanto è arrivata la vittoria del Matusa, assolutamente fondamentale sia per la classifica che per lo spirito. Partita iniziata in salita per i rossoneri, che dopo aver sfiorato il vantaggio (miracoli di Leali su Niang e Bacca) si sono ritrovati sotto per l’ennesima distrazione difensiva (questa volta il colpevole è Romagnoli), che ha permesso a Ciofani di battere Donnarumma (16’).
La serata è però svoltata a inizio ripresa: in 5 minuti il Milan ha ribaltato il risultato prima con Abate (50’), poi con Bacca (55’). Quando Alex ha segnato il 3-1 di testa (77’) la missione sembrava compiuta, invece il Frosinone era ancora vivo e all’83’ ecco il gol di Dionisi a riaprire ogni discorso. A evitare la beffa ci ha pensato Bonaventura in pieno recupero (93’), trovando la rete del definitivo 2-4 che ha regalato a Mihajlovic il tanto agognato panettone.