La Juventus (ri)prende il largo e torna sola in vetta alla classifica. Contro il Palermo gli uomini di Allegri centrano la vittoria portandosi così a più 3 sulla Roma e archiviando la settimana passata, resa amara dal pareggio col Sassuolo e, soprattutto, dalla sconfitta di Atene in Champions. Non è ancora una Juve trascendentale ma in campionato, evidentemente, basta e avanza per mettere in fila tutti gli avversari. Con quella di ieri le vittorie sono 7 in 8 partite, numeri impressionanti a cui vanno aggiunti i successi casalinghi, 23 consecutivi a cavallo delle ultime due stagioni. Tante le buone notizie della domenica bianconera a cominciare dal ritorno al gol di Llorente, a segno per la prima volta sotto la guida di Massimiliano Allegri. Da sottolineare poi la rete di Vidal, finalmente in crescita dopo un inizio di stagione sotto tono e la duttilità di Pereyra, schierato nell’inedito ruolo di esterno destro con risultati piuttosto soddisfacenti. Ma non tutto ciò che luccica è oro: Pirlo continua a fare fatica.
“Andrea viene da un infortunio che l’ha tenuto fuori 40 giorni – ha spiegato Allegri. – Ha bisogno di giocare e contro il Palermo è migliorato. E poi basta parlare di me come quello che lo ha cacciato dal Milan, là son passato per essere un tagliatore di teste ma non è così”. Il tecnico bianconero può comunque essere soddisfatto per la vittoria, ottenuta fra l’altro facendo riposare alcuni uomini importanti. Su tutti Lichtsteiner e Pogba, con Pereyra esterno di centrocampo e Marchisio nel vecchio ruolo di interno sinistro. Scelte rivelatesi vincenti anche se il gioco espresso non è stato certo trascendentale. Per una buona mezzora la Juventus ha faticato a trovare sbocchi, “colpa” di un Palermo ben messo in campo ma anche, se non soprattutto, di una manovra lenta e prevedibile, oltre che abbastanza imprecisa.
Ma proprio quando i rosanero hanno preso fiducia e si sono scoperti un po’ è arrivato il gol spaccapartita. Bravo Pereyra a recuperare palla e a lanciare Tevez, assist intelligente dell’argentino per il diagonale secco di Vidal (32’). L’1-0 ha costretto il Palermo ad alzare il proprio baricentro, consentendo così ai campioni d’Italia di trovare maggior spazi là davanti. Ma più che verticalizzare in cerca del raddoppio, come ai tempi di Conte, la Juve di Allegri ama gestire il pallone per addomesticare la partita. Questo è stato il canovaccio tattico del secondo tempo e non a caso il gol del 2-0 è arrivato solo su calcio piazzato.
Imperioso lo stacco di Llorente (64’) sul corner battuto da Pirlo, anche se la rete poteva essere annullata per fuorigioco millimetrico (attivo?) di Tevez. Ad ogni modo il match si è chiuso in quel momento e la restante parte è stata utile più per ruotare gli uomini (fuori Pereyra, Pirlo e Tevez, dentro Lichtsteiner, Pogba e Giovinco) che per lo spettacolo. Per quello, forse, ci sarà tempo più avanti. Perché ora la Juventus, che mercoledì se la vedrà a Marassi contro il Genoa di Gasperini, ha solo fretta di fare punti.