Un pokerissimo che vale il quarto posto. La Juventus vince la quinta partita consecutiva (la sesta se consideriamo anche la Champions League) e aggancia così la Roma a quota 27 punti, continuando così la sua scalata in classifica. Notte fonda invece per la Lazio, alla quinta sconfitta nelle ultime sei partite di campionato, costretta a fare i conti con una crisi profonda e preoccupante. Nel momento in cui scriviamo la panchina di Pioli è ancora in piedi ma certo la presenza di Lippi in tribuna autorizza ogni tipo di scenario.
“Dobbiamo avere la lucidità per riconoscere il momento e tornare a lavorare duro – il commento del tecnico biancoceleste. – I mezzi per rialzarci ci sono ma bisogna fare in fretta”. La situazione è davvero al limite e la partita di ieri la fotografa perfettamente: la Juve infatti non ha solo vinto, ha semplicemente dominato. E pensare che, appena un mese fa, gli scenari erano addirittura opposti. Ma i bianconeri, nel momento più difficile, hanno saputo rimboccarsi le maniche e ripartire alla grande. Ora la classifica comincia a sorridere davvero e la prossima partita con la Fiorentina potrebbe renderla ancor più interessante.
“Non è il caso di fare calcoli, dobbiamo pensare solo a fare più punti possibili – ha spiegato Allegri. – Vincere contro la Lazio non era semplice ma siamo stati bravi sia nell’approccio che nella gestione”. Il tecnico sembra aver finalmente trovato una fisionomia precisa alla sua squadra, inoltre la condizione fisica migliora gara dopo gara e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ieri, come da previsioni, Allegri ha rilanciato Asamoah in mediana, riproposto Alex Sandro sulla sinistra e confermato la coppia d’attacco Dybala-Mandzukic. Scelte rivelatesi azzeccate sin dall’inizio, tanto che il gol spacca-partita è arrivato dopo appena 7’, seppur con l’aiuto della fortuna. Il cross di Dybala infatti ha trovato la deviazione decisiva di Gentiletti, per la più classica (e dunque goffa) delle autoreti.
Juve in vantaggio e Lazio costretta ad attaccare, ma proprio qui si sono visti tutti i limiti di una squadra nervosa e sfiduciata, forse anche indebolita dalle scelte di Pioli. Non avremo mai una controprova ma lasciare fuori gente come Felipe Anderson e Djordjevic sa tanto di errore imperdonabile. I bianconeri hanno così controllato il match senza problemi e poi, al momento giusto, hanno piazzato la zampata decisiva. Merito, ancora una volta, di Dybala, capace di pescare il jolly con un sinistro al volo dalla distanze, sul quale, a dire il vero, pesa la lentezza di Marchetti (32’).
Due gol di vantaggio e fattore psicologico totalmente dalla parte della Signora: partita chiusa a meno di miracoli e questi, si sa, non sembrano strizzare l’occhiolino alla squadra di Pioli. Il secondo tempo si è rivelato così del tutto inutile, tanto che Allegri si è preso il lusso di far rifiatare Dybala, Mandzukic e Asamoah (al loro posto Cuadrado, Morata ed Evra) per la partita di Siviglia. Martedì servirà un punto per blindare il primo posto nel girone ed evitare Barcellona, Bayern Monaco e Real Madrid nel sorteggio per gli ottavi. Impresa alla portata a prescindere, ancor più per una Juventus finalmente in salute. Che, a questo punto, rientra di diritto nelle pretendenti al titolo.