“Contro il Genoa dobbiamo tornare alla vittoria”. Antonio Conte non ha usato mezzi termini per presentare la partita odierna. A Torino (ore 15) i bianconeri cercheranno d’interrompere la mini-serie negativa che li vede reduci da due sconfitte tra campionato e coppa, il peggior ruolino dell’era Conte. E’ il momento di riprendere la marcia, altrimenti le cose potrebbero davvero complicarsi. “Dobbiamo riprendere il filo del campionato, attingere a tante energie – la ricetta del tecnico. – I miei calciatori sono intelligenti, ora sono i primi a fare autocritica”. Già, anche perché le bacchettate sono arrivate addirittura dal presidente Agnelli. Una strigliata (“Bisogna essere più cinici, perché a livello europeo le ingenuità si pagano care” aveva detto il numero uno bianconero durante l’assemblea degli azionisti) che non ha risparmiato nemmeno Conte. “Il presidente ha voluto lanciare un messaggio a tutti, nessuno escluso – ha replicato il tecnico. – Dalle sue parole c’è chi deve capire se è toccato direttamente, chi pensa di non esserlo e chi sta cercando di far girare la macchina a 3000 giri. Io non mi sento assolutamente toccato da questo discorso”.
Ancora una volta Conte punta il dito contro i media, a suo dire sempre pronti a metterlo in difficoltà: “C’è chi dice che sarei ai ferri corti con la società e con Marotta, ma sono solo voci per destabilizzarci e non farci rivincere. In due anni abbiamo creato una piccola macchina da guerra, abbiamo abbattuto i costi e vinto quattro trofei. Fare più di questo era impossibile, la Juve ha ritrovato appeal internazionale per merito del lavoro sul campo, mio e dei calciatori”. Nessuno lo discute, ma è chiaro che tutti si aspettavano di più da questa squadra, soprattutto a livello di gioco e intensità. “Da luglio ripeto che sarà molto difficile vincere ancora quest’anno, dopo due scudetti consecutivi – l’arringa di Conte. – A livello inconscio e psicologico magari si iniziano a dare per scontate alcune cose, e mi riferisco a tutto l’ambiente. Sono contento di essere stato un precursore di quello che ha rimarcato il presidente, il mio gridare ‘Al lupo’ aveva già fatto drizzare le orecchie alle squadra ad agosto. Invito i tifosi a ritrovare l’entusiasmo del primo anno e non dare nulla per scontato. Forse i giocatori sentono un ambiente scontato, devono ritrovare fame, verve ed entusiasmo. Oggi lo Juventus Stadium è tornato più simile a un teatro, bisogna assalire gli avversari sia in campo che sugli spalti”. In attesa che il pubblico faccia la sua parte, il tecnico vuole rivedere una Juve aggressiva e grintosa. Per riuscirci si tornerà al 3-5-2 d’ordinanza, con Buffon in porta, Barzagli, Bonucci, Chiellini in difesa, Isla, Vidal, Pirlo, Pogba e Asamoah a centrocampo, Tevez, Llorente in attacco. Ancora fuori gli indisponibili Vucinic, Quagliarella e Lichtsteiner, e anche Giovinco, pur convocato, non è al meglio. Dall’altra parte ci sarà un Genoa rigenerato dalla cura Gasperini (ex della partita visti i suoi trascorsi nel settore giovanile bianconero), pronto a chiudere tutti gli spazi con un ruvido 4-5-1 nel quale però non mancheranno uomini in grado di far male in fase offensiva (su tutti Lodi e Gilardino). Ma questa Juve non può più fare sconti, altrimenti chi lo sente poi Antonio Conte?