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CAMPIONATO SERIE A – La Juve al terzo ko, vince il Napoli di Sarri per 2 a 1

Napoli gode, la Juventus sprofonda. La notte del San Paolo manda in estasi gli azzurri, che ora possono candidarsi per obiettivi importanti, e in piena crisi i bianconeri, ormai lontanissimi dalle posizioni che contano. Incredibile quanto sta accadendo ai campioni d’Italia: se questa sera l’Inter vincesse ancora, i punti di distacco diventerebbero 13, un’enormità considerando che siamo solo alla sesta giornata. “Ci sono annate che vanno così ma sono certo che ci riprenderemo – il commento di Allegri. – Lotteremo per l’alta classifica, in più possiamo invertire la tendenza con la Champions e la Coppa Italia”. Tanto ottimismo non si spiega facilmente, almeno non con le prestazioni sul campo. La Juve era chiamata a una prova di forza, ne è uscita con le ossa rotte e poco importa che il risultato sia stato in bilico fino alla fine. In realtà il Napoli ha controllato bene il match e il distacco avrebbe potuto essere anche più ampio. “Siamo in difficoltà, è inutile nasconderlo – ha proseguito Allegri. – Commettiamo troppi errori, dobbiamo migliorare su tutto. Continuo a pensare che non dovremmo avere 5 punti ma il calcio, certe volte, è bestiale: un corner al 94’ e cambia tutto…”. Punta il dito contro gli episodi il tecnico bianconero, la realtà però è più complessa. La squadra ha perso certezze, l’identità tattica è inesistente, la condizione fisica precaria, gli uomini di maggior qualità (Pogba su tutti) non riescono a trascinare gli altri. Se a tutto ciò aggiungiamo il morale sotto terra, emerge un quadro talmente brutto da sembrare quasi finto.

Invece è tutto vero: il grande primo tempo del Napoli, i gol di Insigne e Higuain, gli errori difensivi imbarazzanti. Allegri, contro le indicazioni della vigilia, ha scelto il 4-3-3 con Padoin terzino, Hernanes in cabina di regia, Dybala e Zaza in attacco e Cuadrado in panchina. Scelte sbagliate e corrette in corsa, prima passando al 4-4-2 e poi, nel convulso finale, al 3-5-2. Ne è uscito un minestrone tattico e di uomini che non ha portato nulla di buono, se non il primo gol italiano di Lemina (63’). Per una Juve in difficoltà c’è stato un grande Napoli, convincente come nelle migliori notti di Fuorigrotta. Perché i problemi degli azzurri, si sa, arrivano contro le provinciali e proprio su questo dovrà lavorare Sarri: riuscisse a dare continuità potrebbe puntare persino allo scudetto. “Non so dire con esattezza dove possiamo arrivare, certo il nostro posto è con le prime – il pensiero del tecnico toscano. – Fino a ieri si parlava di una squadra in crisi ma voglio ricordare che abbiamo fatto 10 punti in 4 partite, segnando 12 gol e subendone 1”. Il potenziale è da titolo, d’altronde quando hai in rosa uno come Higuain non può essere altrimenti. Ieri il Pipita è stato semplicemente devastante: gol bellissimo (62’) e assist per Insigne. A proposito, l’infortunio di Lorenzinho è l’unica nota stonata. Dopo aver sbloccato il match (26’), è stato costretto a uscire per un problema al ginocchio: nelle prossime ore gli esami, filtra un cauto ottimismo. Quello che predica Allegri invece sembra più che altro opera di convincimento. Nei confronti di squadra, ambiente e, forse, anche di sé stesso. 

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