Così non va. L’Inter rimedia una sconfitta pesante in quel di Roma, contro una Lazio che invece si gode l’effetto Reja. A decidere un match brutto e tignoso ci ha pensato Klose, trovando il jolly con uno splendido destro al volo all’81’. Ironia della sorte, anche un anno fa era finita allo stesso modo, con il tedesco in gol nello stesso minuto (!) e l’Inter a schiumare rabbia.
Per una brutta prestazione, ma anche per un grave errore arbitrale (trattenuta di Dias, già ammonito, su Rolando in area) che poteva spostare gli equilibri dell’incontro. “Gare così si decidono soprattutto negli episodi – ha spiegato Mazzarri. – C’era un rigore e Dias doveva essere espulso. Non mi voglio attaccare agli arbitri, dico solo che siamo stati sfortunati anche questa volta…”. L’episodio da moviola non deve però nascondere la brutta prestazione dell’Inter. Spenta, compassata, del tutto priva di spunti, la squadra di Mazzarri è caduta nella trappola di quel volpone di Reja: Lazio corta e chiusa ai limiti dell’assurdo, ma perfetta nelle ripartenze. E così, dopo una partita equlibrata e noiosa, è arrivata la zampata decisiva.
“Sapevamo che sarebbe stato difficile – ha proseguito l’allenatore nerazzurro. – Loro ci aspettavano bassi e compatti con il loro 4-5-1, non era facile creare gioco. Nel secondo tempo abbiamo provato a schiacciarli, ma non siamo stati lucidi”. Forse però, proprio per questo, bisognava osare qualcosa in più fin dall’inizio. La scelta di Kuzmanovic in mediana ha dato stabilità, ma ha tolto sicuramente quell’estro nelle corde di Kovacic. Giusto pensare all’equilibrio, ma contro un avversario volutamente rinunciatario era altrettanto importante dare brio e fantasia alla manovra. Invece all’Inter non è riuscito praticamente nulla, e quando Mazzarri ha inserito il croato e Milito era ormai troppo tardi.
La Lazio ha infatti addormentato il match, per poi prenderselo nel momento giusto. Ora la classifica piange, visto che i punti dal terzo posto sono già 8, il che rende l’obiettivo Champions una chimera. A meno che Thohir non cali il classico coniglio dal cilindro in sede di mercato, ovvero investendo per rinforzare una rosa troppo povera di qualità. Al momento però questa non sembra la strada dell’indonesiano, più preoccupato dai conti che dai risultati. Basterà la sconfitta di Roma per fargli cambiare rotta? I tifosi interisti se lo augurano di cuore. Altrimenti la prossima sarà la terza stagione consecutiva senza Champions, troppo per chi, appena tre anni e mezzo fa, aveva conquistato l’Europa e il mondo.