Dalla sfida delle rivelazioni, a quella dell’orgoglio. Juventus-Milan poteva essere un match d’alta classifica, invece non lo sarà, perlomeno non del tutto. Solo i bianconeri infatti stazionano nella zona nobile, mentre i rossoneri, pur ambendo ad arrivarci, sono piuttosto staccati. Entrambe attraversano un periodo difficile, seppur con risultati diversi, entrambe sono chiamate ad una prova importante, che faccia scattare quel meccanismo ancora inceppato. Sembra incredibile, ma anche la Juventus ha i suoi problemi e se in Italia, in mezzo a mille polemiche, i risultati li hanno coperti, non è così in Europa, dove invece sono esplosi perfino troppo fragorosamente.
“Non mi sorprende che si cerchi in ogni modo di destabilizzare l’ambiente, d’altronde il nemico si nasconde dappertutto – ha ruggito Conte, citando Francis Ford Coppola (la frase è del Padrino), ma anche un po’ Josè Mourinho. – Un mese e mezzo fa dissi che sarebbe stato molto difficile rivincere lo Scudetto, quindi non sono sorpreso delle difficoltà. Detto questo, in campionato abbiamo vinto 5 partite e pareggiato solo a San Siro contro l’Inter, davanti a noi c’è solo la Roma che sta facendo cose straordinarie. Le statistiche dicono che in Italia subiamo meno tiri di tutti e che in Europa abbiamo creato più occasioni dei nostri avversari, eppure da una parte abbiamo già preso 5 gol e dall’altra rimediato solo due pareggi. C’è stato qualche errore individuale di troppo, oltre a un po’ di sfortuna. Ma quando l’aria inizierà a farsi calda sono sicuro che i miei ragazzi giocheranno col giusto atteggiamento. Loro vogliono strabiliare, ma sanno che non sarà facile: non va bene a nessuno che rivinca ancora la Juve”.
Un’arringa in piena regola, da vero sergente di ferro quale sa essere Antonio Conte. D’altra parte, il vero limite evidenziato fin qui dalla sua squadra è proprio la riduzione d’appetito, e chissà che il discorso del tecnico non possa essere d’ispirazione. A Milanello invece, in perfetto stile Allegri, i toni sono stati decisamente più bassi, ma questo non vuol dire che il match non sia sentito. A guardare la classifica infatti sono i rossoneri ad avere una reale necessità di vittoria, per quanto tutti conoscano l’altissimo coefficiente di difficoltà dell’appuntamento. Battere i campioni d’Italia, per giunta allo Stadium, sarebbe complicato persino con la rosa al completo, figuriamoci ora.
“Sarà una gara difficile – ha ammesso Allegri – dovremo essere equilibrati. Troveremo una Juve avvelenata perché vorrà riscattare il mezzo passo falso contro il Galatasaray, dove peraltro meritava di vincere. Dovremo affrontarli con la testa e con il cuore, guai a rilassarci. Ci sarà da battagliare”. Termine molto caro anche in casa Juve, dove le vittorie degli ultimi anni sono arrivate proprio grazie alla lotta. Ora qualcuno sembra aver perso l’istinto killer, ma Conte non la pensa affatto così: “Abbiamo gli stessi punti dell’anno scorso, e anche allora, proprio in questo periodo, le prestazioni non erano all’altezza dei risultati. Sento gli stessi discorsi, le stesse critiche, un mese fa però si parlava di Juve inarrestabile. Mi viene da sorridere, ci vuole più equilibrio”.
Il concetto è condiviso anche in casa Milan, dove non si sognano neppure lontanamente di trovare un avversario in crisi. “Ma figuriamoci – ha ribattuto Allegri – continuano a giocare un ottimo calcio e restano i favoriti per il titolo”. Anche a lui piacerebbe lottare per qualcosa di grande, ma, almeno per il momento, la parola Scudetto non si può nemmeno nominare, se non raccontando barzellette. La cabala però offre un precedente che rincuora gli animi rossoneri: la rimonta della scorsa stagione cominciò proprio battendo la Juve. “Il campionato era più equlibrato – ha però ammesso Allegri. – Noi dovremo dare continuità ai risultati, poi sono strasicuro che a Torino giocheremo bene”.
Sarà una partita avvincente, anche se mancheranno molti interpreti di lusso. Antonio Conte dovrà fare a meno di Vucinic e Lichtsteiner, Massimiliano Allegri di una flotta nella quale spiccano Balotelli, Kakà ed El Shaarawy. Il tecnico bianconero proseguirà sulla falsa riga degli ultimi tempi, dunque con il turnover. Questa sera toccherà a Pogba guardare i compagni dalla panchina, al suo posto giocherà Marchisio, già giustiziere del Milan due stagioni fa. I rossoneri invece non possono permettersi rotazioni e l’unico ballottaggio riguarda Nocerino e Muntari, con il primo favorito. Sostituito Lichtsteiner con il fedele Padoin, Conte ha invece un dubbio per il vice Vucinic: Quagliarella è in grande forma ed è il favorito, ma i problemi del Milan nel gioco aereo suggeriscono Llorente.