Un ciclone bianconero. La Juventus vince anche a Udine e ottiene così il decimo successo consecutivo, che la proietta al secondo posto in classifica e a soli 2 punti dal Napoli capolista. A stupire non è la vittoria, quella è diventata ormai una piacevole abitudine, ma la modalità della stessa: lo 0-4 in meno di un tempo è una prova di forza straordinaria, un messaggio chiarissimo a tutte le concorrenti. “Mancano 18 partite, il cammino verso lo scudetto è ancora lungo – ha glissato Allegri. – Al momento il favorito è il Napoli, noi siamo subito dietro ma anche Inter, Fiorentina e Roma possono dire la loro”.
E’ innegabile però che l’inerzia spinga i bianconeri, ormai lanciatissimi da un filotto di vittorie che ha permesso una rimonta incredibile, quasi impensabile viste le difficoltà di inizio stagione. La Juve ha ritrovato forza e mentalità, tanto da vincere le partite quasi senza sudare. Ieri al Friuli è andata in scena una vera e propria esecuzione dell’Udinese, distrutta in meno di un tempo dall’onda d’urto bianconera. A sbloccare il match ci ha pensato Dybala con la nuova specialità della casa, la punizione a giro di sinistro già decisiva col Verona (15’).
Il colpo del ko è arrivato 3’ dopo con Khedira, lasciato solissimo dalla difesa dell’Udinese nel battere l’incolpevole Karnezis. Da lì in poi non c’è più stata partita, anche perché al 26’ i padroni di casa hanno subito (giustamente) la peggiore delle punizioni: rigore ed espulsione di Danilo per fallo su Mandzukic. Il sinistro di Dybala ha così portato al 3-0, poi è stato Alex Sandro a timbrare il poker con un destro giro preciso e imparabile.
Il secondo tempo si è giocato solo per motivi regolamentari, altrimenti l’arbitro Rocchi avrebbe anche potuto decretare la fine per manifesta superiorità. Grande gioia per Massimiliano Allegri, capace di ottenere la decima vittoria consecutiva con Pogba in panchina e Barzagli in infermeria. “Stiamo facendo buone cose – ha ribadito il tecnico. – Ancora però non abbiamo vinto niente, dobbiamo rimanere con i piedi per terra e continuare a lavorare”.
Il tecnico bianconero non vuole cali ma anche lui conosce bene il valore dei suoi: di questo passo il primo posto rischia di essere solo una logica conseguenza.