Prove di lancio. Dopo i cinque risultati utili conquistati in altrettante partite, l’Inter fa visita al Verona per confermarsi e, perché no, mettere un po’ di pressione a chi le sta davanti. Il campionato dei nerazzurri in effetti non ha ancora una connotazione ben precisa, e in questo senso le risposte arriveranno solo dalle prossime gare.
Lo stesso vale per Walter Mazzarri il cui giudizio, nonostante gli autoparagoni con il guru Mourinho, è in bilico e fortemente legato ai risultati. “A fine stagione tireremo le somme – ha ammesso il tecnico in conferenza stampa. – Con la società poi parleremo anche del futuro, non devo essere io a chiedere ruoli da manager, devo solo continuare a lavorare come ho sempre fatto”. E allora testa sul campo e sul Verona, squadra che in casa ha costruito gran parte del suo bottino (26 punti su 40) e dunque sempre temibile, nonostante la flessione dell’ultimo periodo (un successo al Bentegodi manca dal 22 dicembre, 4-1 alla Lazio). “Ho grande rispetto per loro, hanno perso punti pur giocando bene – il pensiero di Mazzarri. – Hanno avuto un calo normale, ma restano una squadra pericolosa con un bel gioco. E poi avranno lo stadio pieno d’entusiasmo, ricordiamoci che hanno fermato la Juve in un modo incredibile e questo la dice lunga sul loro valore”.
Massimo rispetto insomma, ma con la consapevolezza di potersi prendere i tre punti. Lo dice il valore tecnico della rosa, comunque superiore a quella dell’Hellas, ma soprattutto il gioco mostrato negli ultimi tempi. Intendiamoci, nulla di trascendentale, ma in netto miglioramento rispetto a qualche tempo fa. Non a caso Mazzarri ha intenzione di confermare in blocco la formazione che, settimana scorsa, ha battuto il Torino. “Credo che la squadra meriti la conferma, questo serve anche per creare un certo tipo di mentalità – ha ammesso il tecnico nerazzurro. – Chi scende in campo e fa bene deve sapere che potrà giocare anche la partita successiva, facendo così i giocatori mi danno risposte e restano sulla corda”.
La formazione dunque è presto fatta, anche al netto delle assenze di Alvarez (ancora infortunato) e Juan Jesus (2 turni di squalifica da scontare). In difesa, davanti ad Handanovic, giocheranno Campagnaro, Ranocchia e Rolando, con Samuel che tornerà ad accomodarsi in panchina. A centrocampo “solita” linea a 5 con Jonathan, Guarin, Cambiasso, Hernanes e Nagatomo, in attacco Milito e Palacio. El Trenza avrà così la possibilità di festeggiare al meglio il rinnovo di contratto appena firmato, che lo legherà all’Inter fino al 2016 a fronte di un ingaggio da 2,7 milioni a stagione più bonus.