Un sorriso a metà. Proprio come la prestazione del Milan: buona e convincente fino al vantaggio di Bacca, brutta e traballante per la restante mezzora di gioco. Dall’Olimpico di Torino esce così un pareggio contraddittorio, non tanto per il risultato (quello, alla vigilia, sarebbe stato accolto positivamente) quanto per le modalità con cui è arrivato. Se a livello tattico si sono visti grossi miglioramenti altrettanto non si può dire sotto il profilo mentale: la squadra gioca discretamente, poi, alle prime difficoltà, spegne la luce. “Mi tocca dire sempre le stesse cose – il commento sconsolato di Mihajlovic. – Abbiamo giocato bene fino al nostro gol, dopo abbiamo smesso. Non rischiamo quasi niente, poi al primo tiro subiamo la rete. Manchiamo in personalità, dobbiamo imparare a gestire le partite”.
Ancora una volta il serbo non si è nascosto, d’altronde la classifica lascia pochi spazi per giustificazioni varie. L’undicesimo posto (e oggi la Juve potrebbe mettere la freccia) è ben lontano dalle ambizioni iniziali, se non altro però la prestazione di ieri può indurre a un minimo di ottimismo in più. Mihajlovic infatti potrebbe aver trovato il bandolo della matassa con il 4-3-3, che ha permesso di contenere il Torino e di creare un discreto numero di occasioni da gol. “Ribadisco che non sono i moduli a far vincere le partite ma devo dire che siamo stati molto compatti – l’analisi nel post gara. – Ci siamo difesi bene tanto che non credevo di subire gol: purtroppo però il periodo non è dei migliori…”.
Per un’ora abbondante si è visto un Milan più che sufficiente: corto, compatto e grintoso, in perfetto Sinisa’s style. A mancare, nella prima parte, è stata soprattutto l’incisività in zona gol, con Luiz Adriano spaesato e Cerci prigioniero della sua inspiegabile involuzione. A inizio secondo tempo la mossa che sembrava dare la svolta: fuori il brasiliano e dentro Bacca, lasciato a riposo dopo il viaggio intercontinentale. Ma il colombiano dimostrava subito di aver smaltito il fuso insaccando l’assist di Bertolacci, per un vantaggio che faceva esplodere il tifo rossonero (63’). Partita in discesa anche perché il Torino, fino a quel momento, era stato quasi inesistente.
Poi, come da (brutta) abitudine, la metamorfosi in negativo. I granata si gettavano in attacco e il Diavolo, che poco prima aveva addirittura sfiorato il raddoppio con lo stesso Bacca, sprofondava nuovamente nelle sue paure. Al 73’ Baselli raccoglieva l’assist di Belotti e freddava Diego Lopez (tutt’altro che esente da colpe) sul suo palo: 1-1 e palla al centro. Nel finale il Toro andava vicino al clamoroso 2-1 con Maxi Lopez, cancellando così quanto di buono fatto vedere dai rossoneri nella prima parte di gara. “Usciremo da questa situazione, il campionato è ancora lungo e la risalita della Lazio lo dimostra” la chiosa di Mihajlovic. Che però, più che di certezza, sa tanto di speranza.