Tre punti per tornare a respirare. Per il Milan, che rivede la luce dopo diverse settimane al buio, per Mihajlovic, la cui panchina è nuovamente al sicuro, almeno fino a mercoledì. Il successo sul Sassuolo, in 10 per un’ora e battuto solo a 4’ dalla fine, non basta per considerare chiusa la crisi ma riporta fiducia e serenità a un ambiente scosso e spaccato.
Anche ieri i tifosi hanno mostrato tutto il loro dissenso: contestazione civile (striscioni contro Galliani, Mihajlovic e giocatori) ma forte, dalla quale non si è salvato proprio nessuno. Nemmeno Berlusconi, invitato a più riprese a mandar via l’amministratore delegato responsabile della campagna acquisti. Tutto questo però interessava poco a Mihajlovic, costretto a vincere per non rischiare un esonero difficilmente evitabile.
La squadra, pur con tutti i limiti del momento, ha risposto presente dimostrando di essere al suo fianco e questo nonostante alcune scelte discutibili. Su tutte quella del giovanissimo Donnarumma (16 anni e 8 mesi!) al posto di Diego Lopez, uno che, fino a due anni fa, faceva il titolare nel Real Madrid. Il caso, nell’aria da tempo, è dunque esploso pubblicamente, per quanto lo spagnolo, mandato davanti ai microfoni dalla società, abbia evitato ogni polemica.
Per il resto 4-3-3 come da previsioni, con Kucka, Montolivo e Poli a centrocampo e il tridente Cerci-Bacca-Bonaventura là davanti. Al 31’ l’episodio clou: assist di Cerci per Bacca, dribbling del colombiano su Consigli e presunto contatto in area, che Rocchi ha ritenuto da rigore ed espulsione. Decisione contestabile visto che, replay alla mano, il portiere non sembra commettere nessun fallo. Ad ogni modo il Milan ha ringraziato e si è goduto l’1-0 firmato dallo stesso Bacca (32’).
Col Sassuolo in 10 sembrava tutto facile e invece, a inizio ripresa, la doccia fredda. Punizione del nemico pubblico numero 1 Berardi (già 8 gol contro il Milan) e palla nell’angolino, peraltro con la complicità di un Donnarumma tutt’altro che impeccabile (52’). Ma lì, con San Siro sull’orlo di esplodere, i rossoneri reagivano dimostrando di essere ancora vivi. Mihajlovic osava un 4-2-4 ultra offensivo (fuori Poli e Kucka, dentro Luiz Adriano e Bertolacci), la squadra creava ma la palla sembrava proprio non voler entrare.
Fino al minuto 86, quando Luiz Adriano bucava la porta di Pegolo con un bel colpo di testa, regalando così tre punti fondamentali al Milan. “Sono contento, questa è una vittoria importante – il pensiero di Mihajlovic. – Siamo stati avvantaggiati dalla superiorità numerica ma queste sono partite che si vincono anzitutto col cuore e noi lo abbiamo avuto. Voglio ringraziare i tifosi: hanno contestato in modo civile e comunque, durante la gara, ci hanno sostenuto”.
Ripartenza Milan o fuoco di paglia? Mercoledì sera a San Siro arriverà il Chievo e capiremo qualcosa di più. Intanto però i rossoneri potranno prepararsi con maggior fiducia e serenità: mica poco di questi tempi…