Altro che rimonta Champions! Il Milan non va oltre un grigio 0-0 contro il Carpi e si vede costretto a rivedere i propri piani, almeno nell’immediato. Difficilmente, infatti, quello rossonero sarà un Natale a ridosso delle prime e questo a prescindere da un calendario favorevole. E’ inutile fare calcoli di qualsiasi tipo se poi non vinci partite così, contro un avversario nettamente inferiore per quanto volenteroso e ben messo in campo.
Il Milan manca di continuità tecnica e psicologica, binomio pericoloso per chi punta alle zone nobili della classifica che, non a caso, distano parecchio dalla posizione attuale. La squadra di Mihajlovic, complici i “colpacci” di Sassuolo e Atalanta, si trova ora all’ottavo posto, a meno 7 dal Napoli terzo e addirittura a meno 9 dall’Inter capolista. Bilancio molto deludente, proprio come la prestazione di Modena.
“Sono due punti buttati via – ha ammesso Sinisa in conferenza stampa. – Dovevamo vincere ma purtroppo non ci siamo riusciti. Ci abbiamo provato in tutti i modi ma ci sono mancate cattiveria e intraprendenza. Sarebbe servita un’invenzione per sbloccare la partita, invece non è arrivata. Non sono arrabbiato, solo dispiaciuto”. In effetti è stato un Milan piatto, incapace di sparigliare il piano tattico del Carpi fatto di organizzazione difensiva, cuore e ripartenze.
I rossoneri non sono quasi mai riusciti a rendersi pericolosi e anzi hanno finito per soffrire la squadra di Castori ben più del dovuto. La prima mezzora è stata tutta nel segno del Carpi, fermato solo da un grande Donnarumma (splendida la sua parata sul tiro di Lollo) e dall’imprecisione di Borriello e Lasagna, bravissimi nel far giocare i compagni, un po’ meno nel concludere in porta.
Nella ripresa invece è uscito un po’ di più il Milan, senza dubbio la squadra con maggior necessità di vincere, almeno sulla carta. Mihajlovic, inizialmente focalizzato sul 4-4-2 già visto (con ben altro esito) contro la Sampdoria, ha provato a vivacizzare la partita inserendo Luiz Adriano per Cerci, passando così a un più offensivo 4-2-3-1 ma il risultato non è cambiato.
I rossoneri sono andati vicino al gol solo nel finale, quando Kucka e Luiz Adriano, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, hanno costretto Belec a due “paratissime”. “Rispetto alla scorsa partita c’è stato un passo indietro – il commento di Mihajlovic. – Lì eravamo stati bravi a sbloccarla, qui invece non ci siamo riusciti e il giudizio, ovviamente, cambia”.
Dai complimenti, insomma, si passa giustamente alle critiche anche ricordando quando accaduto in settimana, con il Milan costretto ai supplementari dal Crotone in Coppa Italia. Resta l’amaro in bocca per una prestazione incolore, nonostante i risultati delle concorrenti (e gli imminenti scontri diretti) lasciassero presagire ben altro carattere. Ai rossoneri, oltre al gioco, manca il fuoco tipico delle grandi squadre: un bel problema per un allenatore come Mihajlovic, voluto da Berlusconi proprio per questo.