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CAMPIONATO SERIE A – Il Milan cerca la continuità a Verona ma il Chievo non mollerà

ANTICIPI SERIE A E SFIDA TRA BOMBER – Inzaghi carica il Milan nella speranza di tornare alla vittoria in trasferta ma il Chievo dell’ex Paloschi non sarà un avversario facile – In attacco Bonaventura, Destro e ancora Menez: Cerci partirà dalla panchina – Fuori casa i rossoneri non vincono dal 19 ottobre ma puntano sulla cabala: l’ultima volta fu a Verona

CAMPIONATO SERIE A – Il Milan cerca la continuità a Verona ma il Chievo non mollerà

Cercasi continuità. Per la classifica del Milan anzitutto ma anche per la stabilità di un ambiente tutt’altro che sereno. La vittoria sul Cesena ha dato un po’ di respiro, per tornare davvero a sorridere però serve ben altro. In tal senso un successo sul Chievo (ore 21) è imprescindibile: ne va della corsa all’Europa League e del futuro di Inzaghi. “Vincere sarebbe fondamentale – ha ammesso senza mezzi termini il tecnico rossonero. – Andiamo a Verona col piglio di chi vuole i tre punti, anche se sappiamo che non sarà facile. Il Chievo ha gamba, è organizzato al meglio da un ottimo allenatore come Maran, usa molto le ripartenze. Siamo consapevoli delle insidie che troveremo ma noi siamo nelle condizioni ideali per vincere”.

Non è ben chiaro a che cosa si riferisca Superpippo. La squadra vista contro il Cesena infatti è sembrata tutt’altro che trascendentale, inoltre l’avversario odierno ha fame di punti salvezza. Insomma guai a prendere l’impegno sottogamba, tanto più che i rossoneri, lontani da San Siro, non raccolgono i tre punti dal 19 ottobre scorso. In questo senso la cabala potrebbe dare una mano visto che, il successo in questione, fu ottenuto proprio al Bentegodi (1-3 contro l’Hellas) ma il ruolino di viaggio degli Inzaghi’s (solo 2 vittorie in 11 partite) non autorizza certo all’ottimismo. “Credo ci sia solo bisogno di continuità – ha ribadito il tecnico. – Domenica scorsa abbiamo intravisto qualcosa di positivo, da questo possiamo ripartire”.

Le (poche) certezze acquisite come base della rinascita: è questo il punto fermo dell’allenatore. Dunque sarà ancora 4-3-1-2 con Destro e Menez titolari, nonostante le difficoltà del primo e la pressione di Cerci sul secondo. “Ho parlato con Alessio ma sono uscite cose non vere – ha spiegato Inzaghi. – Se fosse successo davvero quello che è stato scritto l’avrei messo fuori rosa. Mi ha chiesto spiegazioni e io gliele ho date, tutto qui. L’ho voluto io al Milan, il problema non si pone. Il discorso vale anche per Destro, sono contento di quello che sta facendo. Gli ho detto solo di giocare liberamente e di farsi trovare pronto sui cross, sono convinto che, con questo modulo, si esalterà”. Scelte fatte in attacco così come a centrocampo, dove Poli, De Jong e Montolivo partiranno dall’inizio nel tentativo di ripetere la buona prova di domenica scorsa. Intoccabile anche Bonaventura dietro alle punte (“uno come lui è la fortuna di ogni allenatore”), gli unici dubbi riguardano la difesa. Al posto dell’infortunato Rami dovrebbe esserci Alex, anche se Mexes, di rientro dalla lunga squalifica, spinge per rientrare. L’altra maglia se la giocano Paletta e Bocchetti, mentre non ci sono dubbi sull’impiego di Bonera e Antonelli sulle fasce, così come sul ritorno tra i pali di Diego Lopez. Maran cercherà di cancellare lo 0-3 di Empoli con il consueto 4-4-2, in cui Meggiorini e l’ex Paloschi si pongono come spauracchi principali. “Stimo molto Alberto ma spero che questa volta non segni” ha scherzato Inzaghi, pur con una punta di preoccupazione. Perché l’equilibrio del Milan è ancora lontano dal potersi permettere contrattempi.

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