Esame fallito. Il Milan lascia sul prato di Marassi tre punti pesanti, oltre alla consapevolezza di non essere ancora una squadra di vertice. E per vertice non s’intende la testa della classifica (comunque ancora senza un padrone ben definito) bensì quella zona Champions designata come obiettivo principale (per non dire infallibile) della stagione. Per raggiungerla in pianta stabile servirebbe continuità e proprio qui sta il tallone d’Achille della squadra rossonera.
Nelle 6 giornate disputate sono arrivate 3 vittorie e altrettante sconfitte, un saliscendi che non può portare nulla di buono a meno che non arrivi presto un’inversione di tendenza. Dopo aver battuto Palermo e Udinese, seppur con molte difficoltà, il Milan era atteso al varco dal Genoa di Gasperini, squadra in difficoltà sia a livello di punti che di uomini. La differenza l’ha fatta lo spirito, che ha visto i rossoblu grintosi e determinati sin dalle prime battute di gioco.
I rossoneri, proprio come a Udine, hanno giocato una partita a due volti: male nel primo tempo, meglio nel secondo. Al Friuli erano stati sufficienti 45’ per vincere, ieri no. E così a esultare è stato il Genoa, a cui è bastato un gol fortunoso (10’, punizione di Dzemaili deviata da Bonaventura) per conquistare i 3 punti.
“Regaliamo sempre un tempo agli avversari, avessimo giocato tutta la partita come nella ripresa avremmo vinto noi – il commento amaro di Mihajlovic. – Ci è mancata la cattiveria, abbiamo permesso al Genoa di fare esattamente la gara che voleva”. In tutto questo anche il tecnico, ça va sans dire, ha le sue responsabilità. La manovra è risultata lenta e prevedibile, l’intensità piuttosto bassa e anche le scelte di formazione (De Jong mezzala e Bacca in panchina fino all’80’) hanno destato molte perplessità.
Puntare il dito contro Sinisa sarebbe però ingeneroso: che colpa ne ha se i suoi giocatori sbagliano quasi tutto ciò che fanno? Emblematico quanto accaduto al 42’: Zapata ha perso un pallone elementare e Romagnoli ha “rimediato” (si fa per dire) con un fallo ingenuo su Capel. Risultato? Milan sotto di un gol e di un uomo. E così è stato impossibile giocare una ripresa all’arrembaggio, per quanto la squadra, pur sporadicamente, abbia creato ben di più che nel primo tempo.
Luiz Adriano, Balotelli e Kucka avrebbero potuto pareggiare ma forse, alla luce di ciò che si è visto, sarebbe stato troppo. Il Genoa infatti non ha rubato nulla, finendo col meritare tre punti pesantissimi. Per i rossoneri comincia una settimana molto delicata, che porterà al posticipo di domenica prossima contro il Napoli. “Al momento è il peggior avversario che possa capitarci – ha spiegato Mihajlovic con la consueta schiettezza. – Loro hanno grandi attaccanti, noi subiamo sempre gol”.
Già, ecco perché urgono soluzioni immediate. Questo Milan, infatti, ha già esaurito gran parte dei bonus a disposizione.