Clamoroso a Torino! La Juventus campione in carica perde al debutto contro l’Udinese, lasciando intendere che questa, più che una cavalcata trionfale verso il quinto scudetto di fila, rischia di essere una stagione piena di rischi e insidie. Una caduta che fa rumore quella della Signora, anzitutto per motivi storici. Mai infatti i bianconeri avevano perso la prima partita in casa del campionato, un record negativo di cui Massimiliano Allegri avrebbe fatto volentieri a meno.
“Dispiace perdere alla prima giornata ma abbiamo tutto il campionato per recuperare – ha sospirato il tecnico. – Il gol è arrivato al primo tiro in porta dell’Udinese, non meritavamo la sconfitta ma nel calcio, se non segni, può succedere anche questo. Dobbiamo imparare ad avere pazienza e a non allungarci troppo, con la consapevolezza di poter far gol in qualsiasi momento”.
Giusto non fare allarmismi eccessivi, ci mancherebbe, certo però che la Juve ci aveva abituato a ben altre partenze. Va anche detto che Allegri ha più di una giustificazione: difficile infatti fare a meno di Marchisio, Khedira e Morata, giocatori importantissimi e sicuri titolari. La sensazione però è che le assenze più pesanti siano quelle di Tevez, Pirlo e Vidal, trascinatori indiscussi delle ultime trionfali stagioni e ora emigrati verso altri lidi.
Ecco perché ora la palla passa alla società, “costretta” a muoversi sul mercato prima che sia troppo tardi. In questo senso Marotta si è già dato da fare: oggi infatti verrà ufficializzato l’arrivo di Cuadrado, preso dal Chelsea con la formula del prestito secco, e i regali potrebbero non finire qui. “Draxler ci piace ancora anche se la trattativa con lo Schalke è difficile – ha ammesso il dg bianconero. – Il mercato però è ancora lungo, vedremo cosa succederà”.
In Francia inoltre scrivono di una Signora interessatissima a Mario Lemina, centrocampista classe 1993 del Marsiglia, che potrebbe arrivare per 12 milioni di euro. Allegri non lo ammetterà mai ma ci spera eccome. Difficile infatti garantire i livelli del passato con questa rosa, giovane e competitiva quanto si vuole ma privata di alcuni punti di riferimento indiscutibili.
Ieri pomeriggio la Juve avrebbe anche potuto vincere ma non ha mai dato la sensazione di dominare l’avversario come in passato. E così l’Udinese, dopo aver rischiato di andar sotto con Mandzukic e Padoin, ha pescato il jolly al 78’: cross dalla destra di Kone, dormita di Lichtsteiner e tap-in vincente di Thereau.
Il finale ha visto una Signora stanca e svuotata, quasi sotto shock per il gol subito e per nulla rivitalizzata dall’ingresso di Dybala, inizialmente in panchina in virtù di Coman, e anzi è stata l’Udinese a sfiorare più volte il raddoppio. Sarebbe stato troppo probabilmente, ad ogni modo la sconfitta resta e fa male anche se i risultati delle altre big (Inter a parte) finiscono per annacquarla un po’. Domenica prossima però ci sarà la Roma e lì non si potrà più sbagliare. Altrimenti il campanello d’allarme diventerà una vera e propria sirena.