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CAMPIONATO – Milan-Inter, è già febbre per il derby che vale la Champions League: Balotelli il re

Prima di tutto una doverosa premessa: come ha ricordato Massimo Moratti, i favoriti non vincono quasi mai. I milanisti facciano pure gli scongiuri, questa è la legge del derby. C’è però quel “quasi” a rianimare il popolo rossonero, che ricorda bene la partita dell’andata. L’Inter arrivò da favorita dopo aver battuto la Fiorentina e vinse come da pronostico. Inutile insomma aggrapparsi alla cabala, in gare come queste può succedere tutto e il contrario di tutto. Domenica sera poi c’è in palio qualcosa di grosso, che va ben al di là della supremazia cittadina. Il terzo posto infatti rappresenta il confine tra una stagione positiva e una negativa, oltre che un viatico importante per la prossima. Un conto è incassare i milioni della Champions, per la gioia di presidenti e amministratori delegati, un altro è ritrovarsi nelle sabbie mobili dell’Europa League, o peggio senza coppe. Una differenza enorme, che diventa addirittura abissale in fase di mercato, sia per quanto riguarda l’appeal che il potere d’acquisto. Già a conoscenza del risultato della Fiorentina (impegnata alle 15 al Dall’Ara di Bologna) e in attesa di verificare la risposta della Lazio (che si esibirà lunedì sera contro il Pescara), Milan e Inter scenderanno in campo rispettivamente al terzo e al quinto posto, distanziate però da un solo punto. Equilibrio anche nei numeri: 44 gol fatti e 31 subìti per i rossoneri, 40 e 33 per i nerazzurri. Le cifre però non tengono conto del momento di forma, palesemente sorridenti a Via Turati. Prendendo in esame il solo 2013 (ma potremmo andare anche più indietro), il Milan ha giocato 7 gare di campionato, totalizzando ben 5 vittorie e 2 pareggi, mentre l’Inter ha vinto solo 2 volte, a fronte di 3 sconfitte e 2 pari. “Non mi piacciono i pronostici, noi dobbiamo andare avanti giornata per giornata – ha dichiarato l’ultra scaramantico Galliani. – Peccato solo che la sfida arrivi così presto, subito dopo il match col Barcellona. Ad ogni modo sarà una partita molto importante, siamo separati da un solo punto e ci giochiamo tutti e due la Champions League”.

“Il derby provoca già tensione – ha ribattuto Moratti. – Tutti stiamo aspettando questo momento. Il Milan è favorito, anzi è super favorito. Non lo dico con ironia, hanno appena battuto il Barcellona. Anche se poi, di solito, vince chi favorito non lo è…”.

A “pepare” ulteriormente la stracittadina numero 279 (la 158° in Serie A) c’è poi la scheggia impazzita Balotelli. Inutile dire che Super Mario è il personaggio per eccellenza di questo derby: tutti gli occhi saranno puntati su di lui, nel bene e nel male. “Mi fa lo stesso effetto di vederlo con la maglia del Manchester City” ha dichiarato velenoso Moratti, ma nessuno gli ha creduto. Il clima per lui sarà incandescente, sulla falsa riga di quanto verificatosi all’andata con Cassano, con in più lo spettro del razzismo. “Sono sicuro che non succederà nulla” ha glissato Galliani, ma il suo sembrava più un augurio che una speranza. Gara tosta anche per Stramaccioni, chiamato a riscattarsi dopo l’aberrante prova dell’Inter a Firenze. La vittoria di Cluj non è stato che un pagliativo, i giochi si faranno domenica. Quando Milano indosserà il vestito buono e addobberà San Siro di rossonerazzurro.  

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