E alla fine ci pensa Klose. A decidere il match dell’Olimpico è il “solito” tedesco, che a 8 minuti dalla fine scaraventa in rete il pallone della vittoria. Esulta la Lazio, mentre l’Inter torna a casa mogia mogia, consapevole che questa sera le probabilità di ritrovarsi al terzo posto in classifica (Scommessopoli permettendo…) sono alte. Ma c’è di peggio: se oggi la Juve batterà l’Atalanta scapperà a +7, non esattamente un bel segnale per la lotta scudetto. Insomma, l’esame laziale finisce malissimo per i nerazzurri, un po’ per demeriti (troppo rinunciatario l’approccio), un po’ per sfortuna (i pali colpiti da Guarin e Cassano tremano ancora). Emblematico in questo senso il gol di Klose: l’Inter s’invola in contropiede, ma l’arbitro Mazzoleni ferma tutto per un dubbio fallo di Milito su Biava. Mentre i nerazzurri (su tutti Cassano) stanno ancora protestando, la Lazio dà il via all’azione dell’1-0. Inevitabile spendere qualche parola per Miroslav Klose, bomber di razza purissima come ormai ce ne sono pochi. E pensare che Lotito lo ha preso a parametro zero…
Difficile immaginare come sarebbe finita senza il tedesco, ma è probabile che la Lazio non avrebbe vinto. Gli uomini di Petkovic hanno un dannato bisogno del loro “panzer”, e quando viene a mancare il gol latita (vedere Bologna per credere). L’Inter non avrebbe di questi problemi, ma le serate storte esistono per tutti. E così capita di prendere due volte lo stesso palo e di sfiorare il gol almeno in altrettante occasioni, senza però trovarlo: prima con Nagatomo (strepitoso Marchetti), poi con Palacio. “Il calcio è così: abbiamo avuto episodi molto sfavorevoli, non meritavamo di perdere – ha sospirato Andrea Stramaccioni. – Klose ha fatto un gol strepitoso. Forse non siamo ancora più forti degli episodi. Quali? I pali, il rigore non fischiato a Ranocchia, il fallo fischiato a Milito su un contropiede tre contro uno. Insomma, tutti”.
Il tecnico nerazzurro è rammaricato e c’è da capirlo: fino al gol di Klose la partita era in grande equilibrio. Partito con il 4-3-1-2 per confondere la Lazio, Strama è poi passato al 4-2-3-1 ad inizio ripresa. L’infortunio di Cambiasso ha poi portato al tridente Cassano-Milito-Palacio, con Guarin arretrato in mediana. Un’Inter da battaglia, ma solo sulla carta. “Secondo me la Lazio ha fatto un primo tempo migliore e ci ha messo in difficoltà – ha spiegato il tecnico interista – Noi non siamo mai stati pericolosi pur non subendo palle gol. Nella ripresa invece abbiamo fatto una grande prova e meritavamo di andare in vantaggio”. Ma a trovare il gol è stata invece la Lazio, che ora torna a far paura in previsione terzo posto. Quello che ad oggi sembra essere l’unico obiettivo dell’Inter.