Claudio Marchisio e Sebastian Giovinco hanno tante cose in comune. Per esempio entrambi sono nati a Torino e hanno fatto tutta la trafila nel settore giovanile della Juventus. Logico dunque che fossero loro a decidere il match contro il Toro, che per una volta è decisamente sfuggito alla logica dei derby. A differenza di quanto accade di solito nelle stracittadine, la squadra favorita ha dominato e stravinto. Colpa di Kamil Glik, che al 36° di un primo tempo teso ed equilibrato ha commesso una vera e propria follia, andando a falciare Giaccherini con un intervento pericoloso e sconsiderato. Inevitabile la decisione dell’arbitro Rocchi di espellere il difensore, che ha lasciato in dieci il Toro proprio nel suo momento migliore.
Perché i granata erano entrati bene in campo, imbrigliando una Juve più tesa del dovuto e sfiorando addirittura il vantaggio con Meggiorini. L’espulsione di Glik ha invece fatto saltare gli equilibri, e a dire il vero non solo quelli. I 5 minuti di follia del Toro infatti hanno raggiunto il culmine al 41°, quando Basha (già ammonito) ha toccato il pallone con la mano in piena area. Sarebbe rigore più espulsione, ma Rocchi “dimentica” il cartellino nel taschino e si limita a fischiare il tiro dagli undici metri. Decisione incomprensibile, ma tant’è. La Juve avrebbe comunque l’occasione per chiudere i giochi, ma i rigori nei derby sotto la Scirea sono un problema piuttosto serio. Undici anni fa Marcelo Salas, davanti alla stessa porta, calciò alle stelle il pallone della vittoria, proprio come Andrea Pirlo, quasi ipnotizzato dalla maledizione del derby sabaudo. Solo che nel 2001 la “colpa” fu di Maspero, che scavò una piccola buca sotto il dischetto, mentre questa volta non ci sono giustificazioni.
Si va all’intervallo con negli occhi un primo tempo sostanzialmente equilibrato, ma con la sensazione che la ripresa sarà ben diversa. A rafforzare tale idea ci pensa Conte, che sostituisce Giaccherini con Bendtner, per una Juve a trazione anteriore come non mai. In effetti le occasioni fioccano, ma Pogba, Pirlo e Vucinic si fanno ipnotizzare da Gillet. Per vincere il derby ci vuole il cuore bianconero di Marchisio, che al minuto 57, quando sullo Stadium comincia ad aleggiare lo spettro di un pareggio, insacca di testa un cross dalla destra di Giovinco. Il match sostanzialmente potrebbe finire qui, ma siccome la stracittadina non è una partita come tutte le altre (Ventura dixit), ecco che i bianconeri continuano ad attaccare a testa bassa. Al 68° Giovinco decide di emulare Marchisio e firmare il derby della Mole; lo fa con una giocata delle sue, ovvero un destro che fredda Gillet e fa esplodere lo Stadium. A quel punto i bianconeri cominciano a pensare alla Champions e rallentano i ritmi; ma siccome il Toro prova a reagire, ecco che i campioni d’Italia lo rimettono al suo posto. L’assist di petto di Vucinic è uno spettacolo, ma mai come il sinistro al volo di Marchisio, che mette il sigillo sul derby di Torino.