La caccia al terzo posto comincia qui. Il Milan si affaccia alla trasferta genovese con la consapevolezza di poter ancora raggiungere l’agognato obiettivo, a patto di non interrompere la corsa iniziata il 16 novembre scorso, quando raccolse un prezioso pareggio nella tana del Napoli. Da allora i rossoneri hanno raccolto 5 vittorie, 1 pareggio e 1 sola sconfitta (a Roma), una media importante, superiore perfino a quella della Juve capolista. Una “rimontina” che ha portato il Milan a 7 punti dalla zona Champions: un buon risultato (ad un certo punto le lunghezze di ritardo erano addirittura 12!), ma non ancora sufficiente. “Il terzo posto non è né un miracolo né un’impresa – ha caricato Allegri. – Dobbiamo fare tutti i giorni il massimo, per arrivare a 70 punti ne serviranno più di due a partita, poi dipenderà da tante situazioni. Riuscire a mantenere questa media non sarà facile, a Genova avremo l’occasione di iniziare bene il girone di ritorno e di invertire la rotta rispetto all’inizio del girone di andata”. Quel caldo pomeriggio d’agosto fu uno dei punti più bassi della gestione Allegri. La Sampdoria dell’allora tecnico Ciro Ferrara espugnò San Siro senza fare nemmeno troppa fatica. Un girone dopo l’allenatore blucerchiato è Delio Rossi, uno che sa incidere sulla squadra come pochi. Se n’è accorta la Juventus, che domenica scorsa ha rimediato una sonora lezione. Il Milan l’avrà imparata? “A Torino hanno fatto molto bene, d’altronde non si vince là per caso – ha ammesso Allegri. – Davanti hanno giocatori veloci, in più hanno recuperato tecnica con Palombo. Sarà una gara difficile, anche perché veniamo dalle fatiche della Coppa Italia, e loro avranno un ambiente carico”.
Sarà la prima partita di campionato dopo le dichiarazioni di Berlusconi, ma anche dopo la rinnovata fiducia incassata da Galliani. A Torino il Milan ha dimostrato di non aver risentito delle polemiche, e anche il tecnico sembra vivere il momento con grande serenità: “Con società e presidente mi sento sempre, sono felice per le parole di Galliani, con lui ho un rapporto quotidiano ottimo. Poi è normale che l’allenatore sia legato ai buoni risultati, è così ovunque. In una stagione come quella attuale però anche la valorizzazione dei giovani lo è, così come un bilancio sano che ci permetta di tornare nelle prime posizioni nel giro di tre anni”.
La linea ufficiale è questa, ma in cuor suo Allegri sa bene di non aver tutto questo tempo. L’unico modo per guadagnarsi la conferma è raggiungere il terzo posto, e per farlo servirà un girone di ritorno quasi perfetto. Logico dunque che la testa vada al mercato, che potrebbe davvero aiutare il Milan a compiere la rimonta. Allegri però ha preferito non parlare delle trattative, concentrandosi sul campo e su una formazione un po’ rimaneggiata. Ambrosini e Boateng non sono al meglio, ma sono comunque abili e arruolati. In difesa ci sarà il ritorno di Mexes e Zapata, con il conseguente ritorno del disastroso Acerbi in panchina, oltre che lo spostamento di De Sciglio sulla corsia mancina del campo. Là davanti la squalifica di Pazzini costringerà il tecnico a rivedere le gerarchie offensive: Bojan tornerà così titolare assieme a El Shaarawy e, con ogni probabilità, al francesino Niang, che avrà così una grande chance per mettersi in mostra.
PROBABILI FORMAZIONI
Sampdoria (3-5-2): Romero; Gastaldello, Palombo, Costa; De Silvestri, Krsticic, Obiang, Poli, Estigarribia; Eder, Icardi.
In panchina: Da Costa, Berni, Castellini, Renan, Rossini, Tissone, Munari, Poulsen, Savic, Soriano, Mustafi.
Allenatore: Delio Rossi.
Indisponibili: Pozzi, Maxi Lopez, Maresca, Juan Antonio.
Squalificati: Berardi.
Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Mexes, Zapata, De Sciglio; Montolivo, Ambrosini, Boateng; Niang, Bojan, El Shaarawy.
In panchina: Amelia, Gabriel, Acerbi, Constant, Flamini, Nocerino, Traorè, Emanuelson, Robinho.
Allenatore: Massimiliano Allegri.
Indisponibili: Didac Vila, Mesbah, De Jong, Bonera, Yepes, Muntari, Antonini.
Squalificati: Pazzini.
Arbitro: Marco Guida (Torre Annunziata).
Assistenti di linea: Paganessi – Bianchi.
Assistenti di porta: Valeri – Calvarese.
Quarto uomo: Di Fiore.