Le stelle o la polvere. Lazio e Roma possono ancora arrivare in Paradiso, ma anche ritrovarsi nel purgatorio dell’Europa League. Che, soprattutto per i giallorossi, avrebbe quasi il sapore dell’Inferno: ritrovarsi fuori dalla Champions, dopo aver lottato per lo scudetto, sarebbe davvero clamoroso. Anche i biancocelesti, comunque, hanno ormai fatto il callo al secondo posto e non vogliono più lasciarselo sfuggire. Insomma, la lotta è bella e avvincente, tanto più che alle spalle c’è il ritrovato Napoli, senza dubbio la squadra più in forma del terzetto. In attesa degli azzurri (impegnati nel posticipo di domani contro l’Empoli), le romane devono necessariamente tornare alla vittoria.
Il turno infrasettimanale, almeno sulla carta, non dovrebbe presentare particolari insidie, ma di questi tempi è bene non abbassare troppo la guardia. Il discorso vale per entrambe: la Lazio riceverà all’Olimpico l’orgoglioso Parma, la Roma farà visita all’indecifrabile Sassuolo in quel di Reggio Emilia. “Dovremo essere sia belli che cattivi, solo così vinceremo la partita – ha spiegato Pioli in conferenza stampa. – Contro il Chievo abbiamo fatto una bella prestazione ma non siamo riusciti a chiuderla, così è arrivato il pareggio. Ad ogni modo non dobbiamo guardare troppo la classifica ma pensare solo a noi stessi, in questo modo siamo arrivati fin qui, cambiare sarebbe sbagliato”.
Facile a dirsi, un po’ meno a farsi. I biancocelesti sanno di non potersi più permettere passi falsi, pena rischiare di essere risucchiati dalle inseguitrici. Pioli inoltre deve rinunciare a Mauri (problemi muscolari), assenza pesante che si aggiunge a quelle di De Vrij, Parolo, Biglia e Cana. Inoltre Klose, vero e proprio trascinatore, non sta affatto bene: per lui solo panchina. In attacco giocherà così Keita, in un tridente comunque interessante con Candreva e Felipe Anderson, quest’ultimo apparso un po’ sottotono nelle ultime settimane. Donadoni, che in caso di sconfitta saluterà la Serie A, proverà un altro scalpo illustre con il solito 3-5-2 (Belfodil e Coda punte centrali).
Clima ancora più teso in casa Roma, dove lo spettro dell’Europa League prende sempre più forma. D’altronde, con questi risultati (2 pareggi e 1 sconfitta nelle ultime 3), è già un miracolo essere ancora in zona Champions… “Vogliamo andarci da secondi in classifica – l’arringa di Garcia. – I giocatori sanno cosa fare, bisogna vincere per forza”. Il tecnico francese ostenta sicurezza ma è perfettamente consapevole della delicatezza del momento. La squadra sembra svogliata e sfiduciata, l’ambiente rumoreggia così come buona parte dello spogliatoio. “Non è vero, i ragazzi si allenano benissimo – ha ribattuto Garcia. – Certe cose non servono, fanno solo male. Che senso ha avuto filmare Doumbia nell’intervallo? Questo per me è rovistare nella spazzatura”.
Il riferimento è a un video apparso sulla rete in cui l’ivoriano, durante l’intervallo di Inter-Roma, non brillava, diciamo così, per voglia di allenarsi. La barca fa acqua insomma, eppure nulla è perduto. Questa sera serve una vittoria, senza se e senza ma. Garcia, costretto a rinunciare ai terzini titolari (Holebas ha un affaticamento agli adduttori e Maicon potrebbe addirittura aver chiuso la stagione), potrebbe lasciar fuori Totti, il cui futuro, peraltro, continua a far discutere l’etere romano. Al suo posto dovrebbe esserci Pjanic, avanzato sulla trequarti alle spalle della coppia Gervinho-Ibarbo. Di Francesco, ex rimasto nei cuori giallorossi, replicherà con il consueto 3-4-3, seppur senza lo squalificato Berardi: assieme a Zaza e Sansone ci sarà spazio per Floro Flores.