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CAMPIONATO DELLE MILANESI – L’Inter si ferma a Palermo (1 a 1), il Milan rischia col Sassuolo

CAMPIONATO DELLE MILANESI – L’Inter non sa più vincere: pareggio (1 a 1) anche a Palermo – Ai nerazzurri non basta la rete di Perisic: Gilardino fa pari – Il Milan affronta a San Siro la bestia nera del Sassuolo, che ha già atto cadere la testa di tre allenatori rossoneri: Mihajlovic fa gli scongiuri, ma se perde rischia di saltare

CAMPIONATO DELLE MILANESI – L’Inter si ferma a Palermo (1 a 1), il Milan rischia col Sassuolo

L’Inter non sa più vincere. I nerazzurri escono da Palermo con un punto che lascia più rimpianti che gioie, per quanto la classifica sia ancora piuttosto soddisfacente. Basandosi solo su quella ci sarebbe da sorridere, allargando invece l’obiettivo su gioco e prestazioni ecco che aumentano le perplessità. Questa squadra è solida e ordinata ma segna col contagocce e in questo modo, alla lunga, potrebbe diventare complicato lottare per il vertice.

Non a caso, dopo le 5 vittorie consecutive d’inizio campionato, è arrivata la sconfitta con la Fiorentina e i pareggi con Sampdoria, Juventus e Palermo. Se contro blucerchiati e bianconeri non c’era molto da recriminare, così non è per quanto concerne l’1-1 del Barbera, risultato che non può soddisfare più di tanto la banda Mancini. “Ma io sono contento della prestazione, potevamo vincere anche quando siamo rimasti in 10, peraltro ingiustamente – ha ribattuto il tecnico di Jesi. – E’ chiaro che dobbiamo ritornare presto alla vittoria, però ci abbiamo provato fino alla fine”. Partita a due facce quella dell’Inter: brutta nel primo tempo (al 45’ la casella dei tiri verso la porta di Sorrentino registrava uno sconcertante zero), positiva nel secondo. A inizio ripresa Mancini sostituiva il deludente Kondogbia con Biabiany, con conseguente passaggio dal 4-3-2-1 iniziale a un più offensivo 4-2-3-1. La mossa funzionava e al 60’ il francese serviva a Perisic un assist troppo invitante per non essere sfruttato: tap-in facile facile del croato e 0-1 Inter.

Ma la difesa, sino a quel momento perfetta, sbandava 6 minuti più tardi e Gilardino, complice anche una carambola fortunata, si ritrovava addosso il pallone dell’1-1. Da lì in poi, nonostante l’espulsione di Murillo (doppio giallo), tanta Inter e altrettanto Sorrentino: il portiere parava su Jovetic, Guarin e Biabiany blindando di fatto il risultato. I nerazzurri avrebbero anche potuto vincere ma resta comunque la sensazione di una squadra troppo scolastica e poco incisiva: non a caso Icardi, l’anno scorso capocannoniere del campionato, non l’ha mai vista tanto che Mancini, nonostante la necessità di segnare, l’ha sostituto con Ljajic a un quarto d’ora dalla fine. L’appuntamento con la vittoria è dunque rimandato a Bologna: martedì sera qualsiasi altro risultato scatenerebbe numerose polemiche.

Lo stesso discorso vale anche per il Milan, naturalmente aumentando a dismisura le proporzioni. Perché oggi pomeriggio contro il Sassuolo (ore 15) Mihajlovic si gioca davvero tanto, per non dire tutto, del suo futuro rossonero. Un successo riporterebbe un po’ di serenità nell’ambiente e punti preziosi in classifica, tutto il resto invece sancirebbe il fallimento di una gestione sin qui molto deludente. “Ho vissuto una guerra, figuriamoci se ho paura di una partita – ha glissato il tecnico serbo. – Ho la convinzione di poter fare bene, se non dovessi riuscire vorrebbe dire che a questo gruppo serve un esorcista. Con Berlusconi ho un ottimo rapporto, mi dice sempre di restare sereno ma io sono nel calcio da 30 anni e so che i risultati sono fondamentali”. Mihajlovic sa bene di rischiare grosso perché il presidente è molto deluso da quanto fatto finora. “Ho piena fiducia in Sinisa, non serve nessun esorcista, per quello ci sono io – ha spiegato Berlusconi dopo aver visitato la squadra. – Ad ogni modo sono arrabbiato anch’io, voglio ricordare ai tifosi che quest’anno ho speso 150 milioni…”. E allora urgono risultati, a cominciare da oggi pomeriggio.

Mihajlovic, costretto nuovamente a rinunciare a Balotelli (“il suo infortunio è più grave del previsto” ha ammesso ieri), si affiderà ancora al 4-3-3 già visto a Torino, con alcune modifiche di formazione. In difesa, davanti alla porta di Diego Lopez (difficile, anzi difficilissimo possa realmente toccare al giovane Donnarumma), toccherà ad Abate (preferito a De Sciglio), Alex, Romagnoli e Antonelli, a centrocampo sarà la volta di Poli (prima da titolare per lui) assieme a Montolivo e Kucka, in attacco tridente Honda-Bacca-Bonaventura, con Cerci e Luiz Adriano in panchina. Il Sassuolo di Di Francesco, fin qui vera e propria bestia nera del Milan (tre vittorie su 4 nei precedenti in campionato), tenterà l’assalto alle zone nobili della classifica con un 4-3-3 piuttosto offensivo, impreziosito dal tridente d’attacco Berardi-Defrel-Floro Flores. Nel gennaio 2014 furono proprio gli emiliani a decretare l’esonero di Allegri: Mihajlovic faccia pure gli scongiuri ma con la consapevolezza che oggi non si può proprio sbagliare.   

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