Un poker per provare la fuga. Solo gli scontri diretti di oggi ci diranno se la missione sarà riuscita o meno, intanto però l’Inter ha azionato il turbo e non sembra avere nessuna intenzione di fermarsi. La partita di Udine rappresentava una grande opportunità per la classifica e i nerazzurri non se la sono fatta sfuggire: 0-4 e tanti saluti alle inseguitrici. Nessuno infatti potrà spodestarli dal primo posto almeno fino alla prossima settimana e questo era esattamente ciò che desiderava Mancini.
“Il nostro obiettivo resta la zona Champions – ha glissato il tecnico di Jesi. – Ovviamente sono contento per i progressi della squadra, si è creata una connessione importante e il gioco può migliorare ancora. Ci sono stagioni in cui le cose vanno bene ma solo alla fine capiremo se questa fa parte della categoria”. Fino ad oggi però non sembrano esserci dubbi: l’Inter ha tutto per provare a vincere lo scudetto. Difesa solida, giocatori votati al sacrificio, duttilità tattica e capacità di vincere anche quando il gioco non decolla. E se a tutto questo dovesse aggiungersi anche il ritorno di Icardi, allora sì che non ci sarebbero più dubbi.
Ieri l’argentino, tornato titolare dopo la panchina col Genoa, si è ripreso la scena con una doppietta da vero rapace dell’area di rigore, capace di giustiziare gli avversari con i loro stessi errori. E’ stato così che l’Inter è passata in vantaggio dopo 23’ di (relativa) sofferenza: retropassaggio sciagurato di Bruno Fernandes e sentenza di Maurito. Scena che si è ripetuta poco dopo anche se con protagonisti diversi: errore (tragicomico) di Domizzi per il 2-0 di Jovetic, di nuovo in gol dopo più di 3 mesi d’astinenza (31’).
L’Udinese, già di per sé sfavorita, si è ritrovata a dover rimontare 2 gol alla miglior difesa d’Italia, una sorta di missione impossibile che infatti non è riuscita. Anzi, la ripresa è servita soprattutto ai nerazzurri per arrotondare il punteggio e accrescere l’autostima. Al 76’ i friulani si sono fatti l’ennesimo “autogol”: errore di Lodi e 3-0 firmato Icardi, alla 6° marcatura in campionato. E infine, giusto per non farsi mancare niente, ecco il tiro di Brozovic a sancire il 4-0 e la fuga in classifica (87’). L’Inter potrà così guardare Napoli-Roma e Juventus-Fiorentina con il distacco dei forti: condizione invidiabile, la stessa che Mancini, pur senza dirlo apertamente, auspicava alla vigilia.
Oggi è il turno del Milan, obbligato a vincere (questa volta davvero) per continuare a coltivare le proprie ambizioni europee. A San Siro arriverà il Verona di Delneri (ore 15), ultimo in classifica e ancora a secco di vittorie dall’inizio del campionato. Parrebbe l’avversario perfetto per ritrovare i 3 punti ma la partita col Carpi ha dimostrato che, con i rossoneri in campo, è bene non dare nulla per scontato. “Lì abbiamo perso 2 punti – ha ammesso Mihajlovic in conferenza stampa. – Contro il Verona dobbiamo vincere a tutti i costi, è fondamentale per mantenere la media che ci siamo prefissati. Puntiamo alla Champions e a chiudere l’anno nel miglior modo possibile, poi cercheremo di fare un girone di ritorno migliore di quello d’andata”.
Carico e concentrato il tecnico serbo, quasi l’abbraccio di Berlusconi (venerdì durante un evento con gli sponsor) lo abbia rasserenato più del previsto. “Abbiamo parlato di tutto, è stato bello confrontarsi guardandosi negli occhi – ha spiegato Sinisa. – I nostri rapporti sono ottimi e Galliani ha ragione quando dice che nessuno può sentirsi tranquillo: io preferisco definirmi “sereno”. La squadra sta risalendo: se vinciamo col Verona arriviamo a 18 punti in 9 partite ottenendo così una media di 2, in linea con i nostri obiettivi.
Non è possibile che ogni gara diventi un processo”. Ma un mancato successo oggi pomeriggio scatenerebbe discorsi di ogni tipo, ecco perché il Milan non può proprio sbagliare. Mihajlovic confermerà il 4-4-2 delle ultime gare con un paio di significative modifiche: fuori Cerci e Kucka, dentro Luiz Adriano e De Jong. In difesa, a protezione di Donnarumma, spazio ad Abate, Alex, Romagnoli e Calabria, a centrocampo Niang, De Jong, Montolivo e Bonaventura, in attacco Bacca e Luiz Adriano. Milan super offensivo, anche in virtù di un avversario alle prese con una situazione disperata. Delneri proverà il “miracolo” con il seguente 4-2-3-1: Gollini in porta, Sala, Moras, Bianchetti e Pisano in difesa, Viviani e Greco a centrocampo, Wszolek, Ionita e Siligardi sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Toni.