Un punto e tanti, troppi, passi indietro. Il Milan non va oltre un grigio 0-0 contro l’Atalanta e, a conti fatti, a recriminare sono i bergamaschi. Il pareggio infatti sta stretto alla squadra di Reja, fermata solo da un grande Donnarumma. Il giovanissimo portiere rossonero è stato decisivo in almeno tre occasioni, fermando Cigarini, De Roon e Grassi con parate difficili e fondamentali. Il Milan visto ieri infatti difficilmente avrebbe saputo reagire a un gol subito. Troppo lenta la manovra per una squadra ancora fragile e indebolita dalle assenze di Bertolacci e, soprattutto, di Bonaventura. E così le poche occasioni create sono arrivate da calci piazzati o su contropiedi, gli unici modi in cui i rossoneri sono riusciti a impensierire Sportiello.
Significativo quanto accaduto dopo la partita, quando Silvio Berlusconi si è recato nello spogliatoio dell’Atalanta per fare i complimenti. “Meritavate voi, sembravate il vecchio Milan” le parole del presidente ai giocatori nerazzurri, a testimonianza di una prestazione nettamente superiore alle attese e all’avversario. “Non so cos’abbia detto Berlusconi ma non cerco scuse, questo è un punto guadagnato – ha spiegato Mihajlovic dopo il match. – Il lato positivo è che non abbiamo preso gol, il pareggio non può renderci felici ma il campionato è lungo. La sosta arriva nel momento giusto, possiamo recuperare energie e giocatori. Le assenze di Bonaventura, Alex e Bertolacci si sono fatte sentire, chi li ha sostituiti ha fatto bene finché ci sono state le forze”. I tre in questione (Niang, Mexes e Poli) hanno fatto una partita mediocre, in linea con tutti gli altri compagni (Donnarumma a parte). L’Atalanta poi può recriminare anche per quanto successo a fine primo tempo: De Sciglio, già ammonito, avrebbe meritato il secondo giallo ma l’arbitro lo ha graziato (non a caso Mihajlovic, nell’intervallo, lo ha sostituito con Calabria). Il tentativo finale di schiacciare i bergamaschi inserendo Luiz Adriano e Honda non ha sortito l’effetto sperato, e così i rossoneri portano a casa un solo punto. Che però, alla luce di quanto accaduto in campo, è già fin troppo.
Oggi tocca all’Inter, la prima squadra a scendere in campo in questa domenica calcistica. I nerazzurri faranno visita al Torino (ore 12.30) e cercheranno una vittoria che li confermerebbe al primo posto. “Ventura è molto bravo, ci sarà da lottare e combattere su ogni palla – il pensiero di Mancini. – Il Torino è un grande club, non sarà affatto semplice vincere”. Il tecnico nerazzurro però è consapevole dell’impatto che, un eventuale successo, avrebbe sul campionato, anche se preferisce mantenere un profilo basso. “Non siamo certamente noi la squadra più forte – ha spiegato in conferenza stampa. – Altri sono più attrezzati, dobbiamo crescere e migliorare. Certo, rispetto a qualche settimana fa siamo più sicuri e consapevoli ma serve ancora tempo per amalgamare il tutto. Dobbiamo migliorare anche in zona gol, sarà fondamentale per restare in alto”.
Occhi puntati sugli attaccanti insomma, in particolare su Icardi. Dopo la panchina con la Roma Maurito tornerà titolare in coppia con Jovetic, per un tridente che dovrebbe essere completato da Ljajic, favorito su Perisic. Soliti ballottaggi sulle fasce, con D’Ambrosio e Juan Jesus in vantaggio su Santon e Alex Telles, per il resto formazione confermata con Miranda e Murillo al centro della difesa e il trio Felipe Melo-Medel-Brozovic in mediana. Ventura, a secco di vittorie dal 27 settembre (2-1 sul Palermo), risponderà con il consueto 3-5-2: Padelli in porta, Pryma, Glik e Moretti in difesa, Bruno Peres, Benassi, Vives, Baselli e Molinaro a centrocampo, Quagliarella e Belotti (favorito su Maxi Lopez) in attacco.