Prosegue l’inchiesta sulle nomine in Campidoglio effettuate dalla giunta Raggi nei primi cinque mesi dall’elezione della sindaca 5 Stelle. Nel corso della giornata di ieri, la Guardia di finanza si è presentato a Palazzo Senatorio per acquisire tutti i documenti relativi alle assunzioni effettuate da Virginia Raggi. Gli atti verranno messi a disposizione dell’autorità giudiziaria e rientreranno, molto probabilmente, nel fascicolo, ancora senza indagati né ipotesi di reato, aperto in seguito all’esposto presentato dall’ex capo di gabinetto Carla Romana Raineri.
Nel mirino degli inquirenti ci sarebbe soprattutto la nomina di Salvatore Romeo. Romeo, ex dipendente del Campidoglio, è passato da uno stipendio di 39mila euro l’anno a circa 110mila con la nomina voluta dalla sindaca M5s. Una nomina reputata anomala, per le sue modalità, dall’Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. Il giorno dopo le dimissioni dell’assessore all’ambiente Paola Muraro, che ha ricevuto un avviso di garanzia, le vicende romane si arricchiscono di un nuovo capitolo.
Dal canto suo, Virginia Raggi si dice tranquillissima, nella reazione affidata a Twitter.
“Questa vicenda – ha dichiarato la sindaca nel corso della conferenza stampa sulle partecipate – sta assumendo toni ridicoli. La magistratura lavorerà, sono atti dovuti ed è follia pensare che non siamo disponibili a collaborare con l’autorità giudiziaria. Ma è simpatico che tutto sia partito dall’ex capo di gabinetto che fu nominata con una procedura diversa rispetto a quella che io avevo individuato, dunque con una forzatura a cui sono stata indotta”.