Sorpresa stamane in casa Campari: la casa milanese dello Spritz ha annunciato le dimissioni di Matteo Fantacchiotti dal ruolo di Ceo e membro del Cda, con effetto immediato, per motivi personali dice una nota, dopo soli 5 mesi dal suo arrivo. Il titolo a Piazza Affari, già sotto pressione, perde stamane oltre il 5%. Nell’ultimo mese ha perso oltre il 12% e il 25% negli ultimi sei mesi.
Matteo Fantacchiotti detiene 2.988 azioni Campari. In seguito alle dimissioni da membro del consiglio di amministrazione, Matteo Fantacchiotti e la società hanno raggiunto un comune accordo anche per la risoluzione dell’attuale rapporto di lavoro. I termini economici di tale risoluzione sono ancora in fase di definizione e formalizzazione.
Le cariche ad interim: torna Bob Kunze-Concewitz
Nell’attesa delle nuove nomine, il Cda ha deciso di nominare co-Ceo Paolo Marchesini (CFoo) e Fabio Di Fede (General counsel and business development officer). Questi hanno ricevuto anche la carica di membri esecutivi di un Comitato per la transizione della leadership, che sarà presieduto da Bob Kunze-Concewitz (amministratore non esecutivo). Quest’ultimo si era congedato lo scorso aprile, dopo 17 anni di leadership alla guida del gruppo Campari, intascando un bonus pari a 30 milioni di euro, come deliberato dal Cda su proposta del comitato per la remunerazione e le nomine.
Questo comitato, insieme al Comitato Remunerazione e Nomine, sarà anche responsabile per l’identificazione del nuovo Chief executive officer, da proporre al consiglio di amministrazione dopo una valutazione di profili sia interni che esterni, in linea con le best practice della governance, dice una nota, a cui affidare la guida di una multinazionale da quasi tre miliardi di euro di ricavi e 729 milioni di ebitda. Contestualmente, Jean-Marie Laborde, attualmente membro del Consiglio di Amministrazione di Davide Campari-Milano N.V. e membro del Comitato controllo, rischi e sostenibilità, viene nominato vicepresidente.
Luca Garavoglia, Presidente del Consiglio di amministrazione, ha affermato “la nostra ambizione di crescita rimane fortissima. Abbiamo davanti a noi un futuro solido, grazie alla nostra solida organizzazione, alla nostra presenza globale e, in particolare, al nostro portafoglio unico, costituito da alcune delle marche più ammirate di tutto il settore degli spirit, sostenute dall’impegno costante di un team di professionisti”.
La recente mossa nei whisky
Giusto nei giorni scorsi, Campari aveva messo in portafoglio il 14,6% di Capevin. A vendere è stata Odc Limited, azionista dell’holding sudafricana che controlla Cvc Spirits ltd, società scozzese attiva nella produzione e vendita dei brand di whisky single malt Bunnahabhain, Deanston, Tobermory e Ledaig, e whisky blended Scottish Leader e Black Bottle.
Quest’estate l’Agenzia delle Entrate, sulla base di una complessa indagine del Nucleo economico-finanziario della Guardia di Finanza di Milano, aveva chiesto alle società della famiglia Garavaglia il pagamento di 1,2 miliardi di euro di tasse. Inoltre il fascicolo è approdato in procura.