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Campari crolla a Piazza Affari (-14,6%) dopo i dati trimestrali, pesano le prospettive. Atteso il nuovo Ceo nel 2025

La società intende organizzare un piano di razionalizzazione del portfolio, con la cessione di alcuni marchi minori, e un programma di contenimento dei costi. Il gruppo ha inoltre lanciato un nuovo piano di buyback da 40 milioni

Campari crolla a Piazza Affari (-14,6%) dopo i dati trimestrali, pesano le prospettive. Atteso il nuovo Ceo nel 2025

Campari in borsa è in netto calo stamane dop i dati relativi ai 9 mesi 2024, diffusi ieri a mercati chiusi, che hanno deluso il mercato. La società dello Spritz ha archiviato il terzo trimestre con un vendite e margini in calo e si aspetta che il persistente ciclo economico sfavorevole continui a impattare sui risultati dell’intero anno, in attesa di un graduale miglioramento a partire dal 2025. Attorno alle ore 11 il titolo quota a Piazza Affari 6,63 euro in calo del 14,64% dopo un minimo di sedute toccato a 6,45 euro.

Il Gruppo si attende una conclusione dell’anno con una crescita low single digital delle vendite nette e una performance organica dell’Ebit rettificato negativamente impattata da uno sfavorevole mix di vendita e dal mancato assorbimento dei costi fissi a causa di minori volumi di produzione.
La società intende inoltre organizzare un piano di razionalizzazione del portfolio, con la cessione di alcuni marchi minori, e un programma di contenimento dei costi. Il Gruppo ha inoltre lanciato un nuovo piano di buyback da 40 milioni.

Alla ricerca del nuovo Ceo

Prosegue intanto la ricerca del nuovo ceo. Entro giugno del prossimo anno Campari avrà un nuovo Ceo: “il processo di selezione del nuovo chief executive officer, che rappresenta una priorità assoluta, sta procedendo a pieno ritmo” dice una nota, aggiungendo che la società “auspica di concludere entro il primo semestre dell’anno prossimo”. Campari è in attesa di una nuova guida da quando, il 18 settembre scorso, si è dimesso Matteo Fantacchiotti dal ruolo di Ceo, a soli 5 mesi dalla sua nomina. In quella occasione il board aveva scelto Paolo Marchesini e Fabio Di Fede come interim co-ceo e membri esecutivi di un comitato per la transizione della leadership presieduto dall’ex ceo Bob Kunze-Concewitz.

Il terzo trimestre è stato il più pesante

Nei primi nove mesi dell’anno il colosso italiano degli spirits ha visto vendite cresciute complessivamente del 3,4%, con un effetto perimetro pari a +2,1% (46,5 milioni), principalmente guidato dall’integrazione della neoacquisita Courvoisier, mentre l’effetto cambio è stato negativo dello 0,8%. Nel solo terzo trimestre il fatturato ha visto ua flessione del -1,4%.

Al contrario il margine operativo lordo rettificato è sceso da 601,3 milioni a 590,7 milioni di euro (-1,8%) e di conseguenza, la marginalità è passata dal 27,3% al 25,9%. Campari ha terminato i primi nove mesi del 2024 con un utile ante imposte rettificato di 452,1 milioni di euro, in calo del 4,6% rispetto ai 473,8 milioni contabilizzati nello stesso periodo dell’anno precedente; utile ante imposte contabile è stato pari a 423 milioni di euro (-5%).

Nel solo 3° trimestre 2024 i ricavi sono saliti dell’1,4% a 753,6 milioni di euro, mentre l’utile ante imposte rettificato è sceso del 23,2% a 114,4 milioni di euro.

A fine settembre 2024 l’indebitamento netto di Campari era salito a 2,56 miliardi di euro, rispetto agli 1,85 miliardi di inizio anno, dovuto all’impatto netto dell’acquisizione di Courvoisier (477,3 milioni), investimenti in conto capitale (294 milioni) e il pagamento di dividendi (78,1 milioni) così come l’acquisizione di una partecipazione di minoranza del 14,6% in Capevin Holding. Il multiplo di debito finanziario netto su Ebitda rettificato al 30 settembre 2024 era pari a 3,5 volte.

“La performance delle vendite nette nei nove mesi” spiega la società “è stata influenzata da una combinazione di fattori concomitanti, in particolare la debolezza macroeconomica, il maltempo, la pressione sul reddito disponibile dovuta all’inflazione e la ridotta fiducia di consumatori e distributori, con un picco nel terzo trimestre, nonostante la sovraperformance rispetto all’industria nelle principali combinazioni di brand-mercato. La performance della profittabilità – ha aggiunto il gruppo in una nota – è stata influenzata anche dal proseguimento degli investimenti in infrastrutture già pianificati, in un contesto di mercato sfidante”.

Le 4 House of Brand del nuovo modello operativo nel cassetto

Nel medio periodo, il gruppo punta a un modello operativo basato su quattro House of Brand di nuova creazione, destinate a interagire con le tre Regioni esistenti. In aggiunta alla già creata House of Cognac&Champagne, il nuovo modello includerà le House of Aperitif, House of Whiskey and Rum e House of Tequila. Altro intervento organizzativo riguarderà la razionalizzazione del portfolio, con l’obiettivo di cedere i brand non strategici. “La combinazione di queste due iniziative, insieme a un programma di contenimento dei costi che fa leva sul nuovo modello operativo, che prevede ottimizzazione nell’allocazione delle risorse, semplificazione e revisione dei processi end- to-end, e anche sugli investimenti tecnologici, tra cui processi di pianificazione di nuova generazione e analisi di business potenziate, consentirà a Campari Group di ottenere maggiori efficienze nei costi di struttura – spiega la società – . Il programma è atteso generare un beneficio totale pari a 200 punti base in termini di incidenza dei costi di struttura sulle vendite nette nei prossimi tre anni entro il 2027, con un corrispettivo incremento del margine operativo”.

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