Hanno promesso di non sbagliare e di non illudere più i viaggiatori. La Regione Campania, la società di gestione Gesac e Volotea hanno detto che l’aeroporto “Salerno-Costa d’Amalfi” da luglio sarà operativo e non chiuderà più. Tutto all’insegna del turismo al Sud, della sostenibilità ambientale, delle nuove tecnologie. Le precedenti aperture e chiusure del secondo scalo della Campania devono restare un ricordo. Nel 2018, per dire, solo 141 persone ebbero la fortuna di mettere piede sulla pista di Pontecagnano. L’aeroporto oggi è gestito dalla stessa società di Napoli-Capodichino e la sua attività dovrà alleggerire il traffico dello scalo cittadino, da anni in affanno.
La Costiera Patrimonio dell’Umanità
Nel “Costa d’Amalfi” tra poche settimane termineranno i lavori di ampliamento e ristrutturazione, seguiti alla chiusura dal 2019. Migliaia di turisti diretti a Positano, Amalfi, Ravello, Furore, sono stati penalizzati proprio perché l’aerostazione era chiusa. Il turismo nelle località affacciate sul mare fino alle porte di Salerno, genera metà del movimento della Campania. Il Presidente Vincenzo De Luca non si dava ragione della impraticabilità, nonostante avesse investito 150 milioni di euro. Salerno è la sua città e la sofferenza per non vedere attivo l’aeroporto che ha dentro il nome di Salerno lo inquietava. Certo, erano in gioco anche risorse pubbliche sulla cui scarsità -vedi il Fondo di coesione bloccato dal Ministro Raffaele Fitto– De Luca non le manda a dire.
In realtà il progetto prevede un investimento di 257 milioni con lavori che andranno avanti ancora nei prossimi anni. Ma il funzionamento dalla prossima estate è assicurato.
La costiera amalfitana resta una meta internazionale e Volotea ha annunciato quattro collegamenti con Nantes, Catania, Cagliari, Verona. Il primo volo verso Nantes sarà l’11 luglio. Si dà per scontato che la compagnia spagnola applicherà i propri limiti di riduzione delle emissioni del 50% di CO2 per passeggero e chilometro entro il 2025. È anche suo interesse commerciale non compromettere un ecosistema apprezzato in ogni parte del mondo.