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Campania, Emilia Romagna e Molise diventano arancioni

Anche l’Umbria è arancione, ma Perugia e il ternano sono zone rosse – Lazio e Lombardia restano in fascia gialla – Rezza (ministero della Salute): “I casi aumenteranno per la variante inglese” – Divieto di spostamento tra Regioni esteso al 5 marzo.

Campania, Emilia Romagna e Molise diventano arancioni

Da domenica 21 febbraio Campania (Rt 1,16), Emilia Romagna (RT 1,06) e Molise (Rt 1,4) diventano zona arancione, aggiungendosi ad Abruzzo (1,17), Toscana (1,2), Liguria (1,08) e Provincia di Trento (1,23). È arancione anche l’Umbria, dove però Perugia e Terni sono in zona rossa a causa della diffusione della variante brasiliana. Lo prevede la nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza. 

Nelle altre tre regioni che hanno cambiato colore invece a preoccupare è la variante inglese, che ormai ha raggiunto percentuali rilevanti in molte grandi Regioni. In Toscana è al 35, in Puglia e in Emilia al 38%. Nelle Marche, in Umbria e In Molise, la variante inglese ha superato addirittura il 50%. 

Rimane in zona rossa Bolzano, mentre contrariamente alle previsioni, Lombardia e Lazio rimangono invece in giallo, nonostante i tentativi del Governo di convincere i Governatori ad accettare decisioni più restrittive anche se il loro territorio si trova appena sotto la soglia dell’Rt 1. Entrambe le Regioni infatti hanno un Rt pari a 0,95.

Ci aspettiamo un aumento dei casi dovuto alla variante inglese – ha affermato Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute. “Questa è molto diffusa soprattutto sulla costa adriatica e ha una maggiore trasmissibilità rispetto ai ceppi circolanti superiore al 45% e allo stesso tempo, questa è la buona notizia, non riduce l’efficacia del vaccino. La variante brasiliana è diffusa in Umbria, soprattutto a Perugia e in alcune zone della Toscana con casi sporadici in altre parte del Paese”, ha continuato. 

“È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile”, ha concluso Rezza.

Intanto si va anche verso la proroga del blocco degli spostamenti tra Regioni fino al 5 marzo. Il provvedimento del precedente governo prevedeva il via libera ai viaggi da una Regione all’altra il 25 febbraio, ma molto probabilmente il divieto verrà esteso di 10 giorni. L’altra mossa sulla quale ragionano il Governo e gli esperti è quella di un mini-lockdown di un mese: una sorta di zona arancione nazionale da fare scattare in primavera, per arginare la diffusione delle varianti.

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