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Camera, oggi il voto sulla riforma costituzionale del Senato

Il Pd si ricompatta (in parte), Forza Italia si spacca, M5S si tira fuori. Il voto della Camera sulla riforma costituzionale, previsto per le ore 12, dà uno scossone agli equilibri della politica. Il testo, che contiene la rivoluzione del Senato e la riforma del titolo V della Costituzione, è diverso da quello già approvato a Palazzo Madama lo scorso agosto, per cui – dopo l’approvazione a Montecitorio – la riforma dovrà tornare al Senato. A quel punto si passerà alla seconda lettura in entrambe le Camere e, se il provvedimento non sarà approvato con una maggioranza di almeno due terzi, potrà essere sottoposto a un referendum senza quorum. 

Silvio Berlusconi ha chiesto ai suoi di votare contro, ribaltando l’indicazione di voto data ad agosto. Diversi esponenti diForza Italia sono però tentati dall’astensione, se non addirittura dall’appoggio alle riforme. Ieri alla riunione del gruppo convocata da Renato Brunetta erano presenti non più di 25 deputati su quasi 70. Il verdetto che oggi tiene con il fiato sospeso l’ex Cavaliere è però un altro: quello della Cassazione sul processo Ruby, che potrebbe confermare l’assoluzione arrivata in Appello (dopo la condanna in primo grado) oppure ordinare la ripetizione del processo di secondo grado. 

Sul fronte Pd, dopo la battaglia senza quartiere legata al Jobs Act, la corrente guidata da Pier Luigi Bersani si ricompatta con il governo e assicura che voterà a favore della riforma costituzionale. Continuano a essere contrari i dissidenti Pippo Civati, Stefano Fassina e Stefano Damiano. Da parte sua, l’Esecutivo ha rinviato da oggi a giovedì (ore 17.30) il Consiglio dei ministri sulla riforma della scuola e sulla Rai.

Quanto al Movimento 5 Stelle, i suoi deputati usciranno dall’Aula quando l’assemblea di Montecitorio si esprimerà oggi sul Ddl Boschi. Intanto, in una lettera aperta indirizzata ai colleghi ex M5s, il senatore Lorenzo Battista (passato al gruppo Misto) ha chiesto ai suoi ex colleghi di contribuire a costituire un gruppo che ambisca a entrare nella maggioranza, “con un’eventuale richiesta di avere un dicastero, la cui direzione potrebbe anche essere ricoperta da un tecnico”. Prima di lui, un’altra transfuga del Movimento di Grillo e Casaleggio era entrata in maggioranza: Fabiola Antinori, confluita in Ncd.

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Categories: Politica