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Camera dei deputati, oggi al voto la mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina

Oggi alla Camera si discute del riconoscimento della Palestina. Un appuntamento che mostrerà l’atteggiamento sia dell’opposizione che dei partiti di governo su un tema caldo, divisivo e dagli evidenti risvolti politici

Camera dei deputati, oggi al voto la mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina

Occhi puntati sulla Camera, questo lunedì: i deputati saranno chiamati a esprimersi sul riconoscimento o meno dello Stato della Palestina. Una decisione sollecitata da una mozione di iniziativa del Movimento 5 stelle. L’appuntamento è in aula, e lì si vedrà l’atteggiamento sia dell’opposizione che dei partiti di governo su un tema caldo, divisivo e dagli evidenti risvolti politici e ricadute nei rapporti e relazioni internazionali.

Palestina: la mozione alla Camera

Nella mozione si impegna il governo “ad adottare urgenti iniziative di competenza volte al riconoscimento dello Stato di Palestina sulla base dei confini del 1967, anche per quanto concerne Gerusalemme, nel pieno rispetto del diritto all’autodeterminazione dei popoli e del diritto internazionale”. Non solo. Il governo viene sollecitato anche “ad assumere, pro futuro, una posizione a livello internazionale che sostenga il percorso del riconoscimento pieno e formale dello Stato di Palestina”, alla luce – si sottolinea nella mozione – “della catastrofe umanitaria in atto nella Striscia di Gaza, considerato l’obiettivo internazionale del raggiungimento nella soluzione “due popoli, due Stati” e censurata fortemente l’astensione assunta dall’Italia in occasione del voto del 10 maggio 2024 per il riconoscimento della Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite”.

Palestina: gli ultimi Stati ad averla riconosciuta

L’ultimo Stato ad annunciare la volontà di riconoscere la Palestina è stato l’Armenia, ma nell’ultimo periodo sono stati vari i governi europei che hanno annunciato la medesima intenzione: si tratta di Irlanda, Spagna e Norvegia, e ultimamente anche la Slovenia. Dopo Dublino, Madrid, Oslo e Lubiana si prevede che Malta e Belgio seguiranno la stessa strada.

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