Eliminare o ridurre al minimo i ritardi dei pagamenti nella transazioni commerciali: è questo l’obiettivo dei sei disegni di legge all’esame della commissioni Attività produttive della Camera. La settimana scorsa l’argomento è stato affrontato in un comitato ristretto, che si è dato appuntamento giovedì per un nuovo round. “Il fenomeno dei ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali rappresenta un vero ostacolo alla crescita delle imprese e colpisce in modo particolare quelle di piccole dimensioni, che sono già fortemente provate dalle difficoltà di accesso al credito bancario”, sottolinea Manuela Dal Lago, presidente della commissione. “A fronte dei 70-80 miliardi di euro di credito che le aziende italiane vantano nei confronti della pubblica amministrazione – prosegue Dal Lago -, il governo ne stanzia solo 6 e ne ha disponibili solo 3: davvero briciole. Lo Stato deve impegnarsi a pagare tutto il dovuto”.
Sul tavolo ci sono 6 proposte di legge, che ovviamente dovranno convergere in un testo unico. La leghista Manuela Dal Lago, prima firmataria di uno di questi disegni di legge, indica quali potrebbero essere gli strumenti giuridici che consentano alle imprese di recuperare i propri crediti con minore sforzo, permettendo loro di pianificare con maggiore tranquillità i propri investimenti: “Occorre innanzitutto introdurre termini certi ed inderogabili di pagamento, fissando nel trentesimo giorno dalla data di consegna o di spedizione della merce il termine di pagamento nelle transazioni commerciali e prevedere un’ammenda per i trasgressori dei limiti massimi. Inoltre è necessario istituire un fondo rotativo per la cessione dei crediti alle imprese presso le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, al quale possano accedere le imprese in sofferenza per il mancato o ritardato pagamento dei crediti. Nella nostra proposta prevediamo poi l’automatica iscrizione del debitore moroso nel registro informatico dei protesti tenuto dalle camere di commercio territorialmente competenti, che avrà un effetto di accelerazione del pagamento da parte del debitore per non finire nel registro stesso”.
Dal Lago fotografa una realtà che non esita a definire “allarmate, perché il problema nel nostro Paese è ben più consistente rispetto agli altri Paesi europei. Nell’Unione europea occorrono in media 63 giorni per il pagamento di una fattura da parte della pubblica amministrazione e i giorni si riducono in media a 55 per il pagamento da parte di una impresa privata, mentre in Italia i tempi medi di pagamento nella pubblica amministrazione sono di 186 giorni, mentre l’impresa privata paga mediamente in 96 giorni. E’ evidente – conclude la presidente della commissione Attività produttive – che simili atteggiamenti rischiano di generare danni irreparabili al nostro tessuto imprenditoriale privandolo delle risorse necessarie da investire nella crescita e nello sviluppo”.