Un’azione decisa e immediata a livello globale contro il cambiamento climatico può portare a un dimezzamento delle emissioni di gas serra già entro il 2030. È quanto emerge dall’ultimo rapporto del Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC), un gruppo di lavoro dell’Onu.
Secondo Priyadarshi Shukla, copresidente del gruppo di lavoro III dell’IPCC, “avere operative e funzionanti le giuste politiche, le infrastrutture e le tecnologie per consentire cambiamenti nei nostri stili di vita e nei nostri comportamenti può portare a una riduzione del 40-70% delle emissioni di gas serra entro il 2050”.
L’altro copresidente, Jim Skea, rimarca l’importanza di agire con tempestività: “Senza una riduzione immediata e profonda delle emissioni in tutti i settori – avverte – sarà impossibile limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi”, l’obiettivo fissato dagli Accordi di Parigi.
Cosa serve per limitare l’aumento delle temperature a 1,5 gradi
Per rispettare questo impegno occorre “che le emissioni globali di gas a effetto serra raggiungano il picco nel 2025 – si legge nel rapporto – e che le emissioni di anidride carbonica raggiungeranno lo zero netto nei primi anni 2050”.
Se tardassimo di due decenni, raggiungendo lo zero netto nel decennio del 2070, il rialzo medio della temperatura sul pianeta sarebbe di 2 gradi.
“Questa valutazione – si legge ancora nel rapporto – mostra che limitare il riscaldamento a circa 2°C richiede comunque che le emissioni globali di gas serra raggiungano il loro massimo al più tardi entro il 2025, e siano ridotte di un quarto entro il 2030”.
Gli investimenti contro il cambiamento climatico
Ad oggi, gli investimenti contro il cambiamento climatico sono da tre a sei volte inferiori ai livelli di cui avremmo bisogno entro il 2030 per limitare il riscaldamento sotto i 2 gradi. Tuttavia, secondo il rapporto, “ci sono sufficienti capitali globali e liquidità per colmare le carenze di investimenti”, a patto che dai governi e dalla comunità internazionale arrivi “un segnale chiaro, che includa un più forte allineamento della finanza e della politica del settore pubblico”.