Garantire energia pulita e affidabile per tutti entro il 2030 e azzerare le emissioni nette entro il 2050. È l’obiettivo dell’UN High-level Dialogue on Energy convocato dal Segretario Generale dell’ONU António Guterres. Tra i relatori della sessione di apertura Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel, che ha parlato delle soluzioni esistenti per accelerare la transizione energetica, grazie soprattutto a tecnologie basate sull’elettricità carbon-free.
Il primo incontro ONU a livello di vertice in oltre 40 anni esclusivamente dedicato al tema energetico ha riunito virtualmente i capi di Stato e altri leader politici, aziendali e della società civile, che hanno presentato i loro “Energy Compact”, una serie di impegni volontari volti ad accelerare il raggiungimento dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) 7.
Nel dettaglio, gli Energy Compact prevedono lo stanziamento di miliardi di dollari da qui al 2030 tramite finanziamenti o investimenti diretti in energia pulita, l’installazione di diverse migliaia di GW di energia pulita aggiuntiva e l’impegno di ampliare le nuove connessioni elettriche e consentire l’accesso al clean cooking per centinaia di milioni di persone. Si prevede che nei prossimi mesi saranno presentati ulteriori Energy Compact, sulla scia di un nuovo slancio e di nuove collaborazioni, e saranno monitorati i progressi ottenuti fino all’anno target 2030.
“Per Enel è un onore contribuire a questo dibattito di alto livello sul modo in cui possiamo indirizzare l’urgente necessità di accelerare la transizione energetica in maniera sostenibile per tutti – ha affermato Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel -. Non esistono più compromessi tra ciò che genera valore per l’impresa e ciò che beneficia il clima, pertanto questi due obiettivi oggi sono pienamente allineati grazie allo sviluppo tecnologico. Per questo, gli impegni finanziari devono avere come obiettivo il raggiungimento degli SDG delle Nazioni Unite ed una economia a zero emissioni nette. Ciò richiede dedizione e strategie ambiziose, così come strumenti volti a promuovere la loro effettiva realizzazione. La transizione è destinata ad accadere, e non solo nel settore energetico: coinvolgerà diversi ambiti dell’economia mondiale. Dobbiamo assicurarci che ciò avvenga in maniera ordinata, decisa, giusta ed inclusiva.”
Gli impegni dell’Energy Compact di Enel sono: accelerazione della progressiva uscita dal carbone dal 2030 al 2027; triplicazione della generazione di elettricità da rinnovabili, a 145 GW entro il 2030 dai circa 49 GW del 2020; raggiungimento di 20 TWh di stoccaggio di energia in batteria e 20 GW di demand response entro il 2030; riduzione delle emissioni dirette di gas serra (scope 1) a 148 gCO2eq/kWh entro il 2023 e a 82 gCO2eq/kWh nel 2030 dai circa 214 gCO2eq/kWh nel 2020, in linea con lo scenario 1,5°C (obiettivo certificato SBTi); aumentare i punti di ricarica di veicoli elettrici a oltre 4 milioni e gli autobus elettrici a più di 10.000 entro il 2030, da rispettivamente 186.000 e 912 nel 2020; raggiungere 5,6 milioni di beneficiari con nuove connessioni in aree rurali e suburbane nel periodo 2020-2030, aumentando la qualità, l’affidabilità e la digitalizzazione del servizio per tutti gli utenti (dai 74 milioni di utenti finali del 2020).
Complessivamente sono stati presentati oltre 150 Energy Compact da governi nazionali e locali, aziende, agenzie ONU e altre organizzazioni internazionali, fondazioni, istituti finanziari, coalizioni di player non pubblici e gruppi della società civile, incluse molte reti di giovani, da oltre 35 paesi.
Nel suo invito ai leader globali, Guterres ha sottolineato la necessità di accelerare la transizione energetica triplicando gli investimenti in rinnovabili e quadruplicando il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica, destinando gli incentivi per i combustibili fossili alle rinnovabili, creando al contempo nuovi posti di lavoro green e assicurando una transizione equa e inclusiva.
Il Segretario Generale dell’ONU ha inoltre affermato che, in assenza di una radicale decarbonizzazione energetica, l’obiettivo di 1,5°C dell’Accordo di Parigi non potrà essere raggiunto e che questa azione decisiva deve essere una priorità politica, in modo da garantire l’accesso a energie pulite ai 760 milioni di persone che attualmente vivono senza elettricità e ai 2,6 miliardi di persone che usano ancora combustibili solidi nocivi per cucinare.
A due mesi prima della Conferenza sul clima di Glasgow del prossimo novembre, l’High-level Dialogue on Energy ha segnato una tappa importante verso l’assunzione degli impegni e la definizione delle azioni che consentiranno ai paesi di ridurre del 45% le loro emissioni entro il 2030 e azzerare le emissioni nette entro 2050, in linea con l’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico.