Per prevenire disastri come quello di Ischia , dovuti ai cambiamenti climatici, bisogna investire. Davanti alle polemiche di queste ore- mentre si cercano altri dispersi– sui mancati interventi, chi dove fare e cosa, chi ha condonato e perché, si leva forte la richiesta dell’urgente approvazione del Piano clima con relativi finanziamenti. A parte i fondi del PNRR finalizzati al riassetto del territorio, ad oggi nessuno sa quale dotazione avrà quel piano che tutela i Comuni dalle emergenze climatiche. I ritardi accumulati non si giustificano più. Se fosse stato disponibile oggi su Ischia racconteremmo cose un pó diverse.
I cambiamenti climatici: accordo Bei con Comune di Firenze
Bisogna investire e c’è anche chi anticipa le mosse del governo. Il Comune di Firenze, per esempio, è il primo comune italiano a sottoscrivere un accordo di 200 milioni di euro con la Banca europea per gli investimenti (BEI) per progetti e strategie sul cambiamento climatico, prevenire e affrontare fenomeni sismici o alluvionali, mobilità sostenibile. L’operazione si inserisce nella nuova linea di finanziamenti approvata dal Consiglio di amministrazione della BEI per 10,9 miliardi di euro per investimenti in fonti rinnovabili, sviluppo delle imprese, trasporti sostenibili. Un pacchetto green nel quale il capoluogo toscano si è inserito per combattere un “problema sempre più sentito dai cittadini” ha detto il Sindaco Dario Nardella.
L’intesa con il Comune di Firenze può fare da apripista
In Italia tra il 2019 e il 2021 la Bei ha erogato finanziamenti per più di 36 miliardi di euro in settori differenti. Nel nuovo stanziamento spiccano 1,2 miliardi per la salute e lo sviluppo urbano, 3,4 miliardi per il trasporto sostenibile, 2,2 miliardi per gli investimenti delle imprese e l’innovazione, 500 milioni per agricoltura e bioeconomia. Firenze probabilmente farà da apripista ad altri investimenti con finalità specifiche contro fenomeni climatici o per gestire, con soldi disponibili, altre emergenze territoriali. Il CdA nella sua determinazione ha preso spunto anche dalla recente COP 27 di Sharm el-Sheikh. “Mentre i leader e i negoziatori di 200 paesi si riuniscono alla COP 27 per concordare politiche e risorse chiave per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, la BEI approva quasi 11 miliardi di euro di nuovi investimenti di trasformazioni”, dice una nota.
Italia beneficiaria di oltre 12 miliardi di euro per le aree urbane
Forse mai come in questo 2022 è risultato necessario ricercare a livello europeo una collaborazione efficace tra aziende, enti locali e banche. Ci vuole “una stretta cooperazione tra imprese, settore pubblico e partner finanziari a livello globale”, ha dichiarato Werner Hoyer, Presidente della BEI. Si sta rivelando fondamentale per mobilitare investimenti che ridurranno le emissioni e l’impatto degli shock energetici globali e combattere il cambiamento climatico. L’accordo con Firenze va in questa direzione e un’amministrazione preoccupata per i fenomeni estremi. In tale contesto Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente BEI ha ricordato che “l’Italia negli ultimi cinque anni ha ricevuto oltre 12 miliardi di finanziamenti per le aree urbane. Con gli ultimi 200 milioni il capoluogo toscano è il maggior beneficiario tra i Comuni italiani dei nostri investimenti”, ha detto. Purtroppo l’Italia a rischio non si ferma in Toscana e la tragedia di Casamicciola lascia un segno profondo nel governo di territori notoriamente esposti a fenomeni estremi.