Le zone californiane di Napa, Sonoma e Mendocino, da cui proviene il miglior vino californiano – che ormai da decenni viaggia su livelli di eccellenza mondiale – sono in fiamme dalla notte di lunedì. Come se, per intenderci, le colline del Chianti fossero invase da un’ondata di fuoco.
Un’enorme incendio ha colpito infatti la California, precisamente la zona a nord di San Francisco, causando fino ad ora 10 morti e la distruzione di una larga parte dei vigneti presenti sul territorio. Circa 20mila persone sono state evacuate. Si tratta di una vera e propria catastrofe per quanto riguarda le attività di business del posto.
Dai vigneti della Napa Valley in California si è sviluppata la produzione di vino degli Stati Uniti che ha raggiunto quasi il 10% del totale mondiale grazie a una crescita vorticosa delle coltivazioni che hanno consentito agli USA di diventare il quarto produttore di vino a livello globale dopo Italia, Francia e Spagna con una quantità di 24 milioni di ettolitri.
Secondo quanto riferisce Coldiretti, i primi vigneti nella Napa Valley sono stati piantati negli anni ’60 e da allora si è verificata una crescita ininterrotta nella produzione e nella domanda tanto che gli Stati uniti sono diventati il primo consumatore mondiale di vino con 31,8 milioni di ettolitri che solo in parte vengono soddisfatti dalle importazioni.
La Napa Valley –conclude la Coldiretti – è la zona vitivinicola della California più famosa e certamente anche di tutti gli Stati Uniti d’America, tanto da essere considerata come sinonimo di vino Americano con una produzione basata soprattutto su vitigni “internazionali” e tecnologie avanzate.