Reddito di cittadinanza da cambiare, basta sussidi a pioggia, la spesa per le pensioni non va aumentata, sì a salario minimo, ok rigassificatori, ricalibrare il sistema fiscale a favore del lavoro, Ita da privatizzare ed ex Ilva da riprivatizzare. Sono alcuni dei punti principali del programma elettorale frutto dell’alleanza Azione-Italia Viva, presentato oggi da Carlo Calenda in conferenza stampa.
“Il nostro obiettivo è semplice: andare avanti con l’agenda Draghi e con il metodo Draghi, avere possibilmente Draghi come presidente del Consiglio, attuare le riforme del Pnrr”. Sono le parole del leader di Azione e front runner del Terzo polo. Una sorta di prosecuzione del lavoro fatto dall’ex presidente della Bce per salvare l’Italia, vittima della pandemia prima e della crisi geopolitica poi.
Non sono mancate le critiche ai programmi del centrodestra e del centrosinistra. “Flat tax, 10mila euro ai diciottenni, quota 41. Tutte bufale”. E ancora: “Basta con i no a tutto, ai rigassificatori e ai termovalorizzatori. Ridicolo il Pd che dice ok al rigassificatore, a patto che si spenda tra 5 anni. Se qualcuno ha una proposta diversa dal nucleare la dica”. Ma vediamo i principali punti del programma elettorale di Azione e Italia Viva per le elezioni del 25 settembre 2022.
I punti principali del programma elettorale del Terzo polo (Azione-Italia Viva)
Gli obiettivi contenuti nel programma elettorale presentato da Calenda dove, nelle premesse, si fa riferimento a quella “agenda Draghi” che spesso nelle ultime settimane è stata tirata in ballo, sono:
- l’attuazione del PNRR;
- politica estera: europeismo e atlantismo intesi come punti fondanti per il sostegno alla Nato e pieno appoggio all’Ucraina;
- politica di bilancio: revisione del Reddito di cittadinanza e del bonus del 110%, stop a sussidi una tantum e riduzione del debito. “Modificare sostanzialmente il Reddito di cittadinanza e non chiamarlo così perché è una presa in giro fatta dai grillini. Va dato a chi non può lavorare e chi può lavorare va affidato alle agenzie private, va formato”, ha detto Calenda in conferenza.
Massima attenzione su ambiente, fisco, lavoro, imprese, scuola, sanità, Mezzogiorno e infrastrutture, con una particolare concentrazione sugli interventi per favorire donne e giovani così come sulla politica energetica per accelerare l’affrancamento dal gas russo:
- infrastrutture, energia e ambiente: realizzazione dei due rigassificatori, riconsiderare l’utilizzo di centrali nucleari, sbloccare i progetti per la produzione di energia pulita eolica e fotovoltaica. “No ad ambientalismo ideologico, in cui le imprese si spostano all’estero – continuando ad inquinare – e noi perdiamo forza lavoro”;
- fisco: piena applicazione alla delega fiscale, taglio delle tasse totale per i giovani fino a 25 anni e del 50% per chi è nella fascia compresa tra i 26 e 30 anni. “Le tasse vanno diminuite in questo Paese. Punto. Solo una persona che non percepisce quanto il Paese sia provato da anni di Covid, dalla guerra, dall’inflazione può proporre patrimoniali e/o tasse di successione”, ha ribadito il leader di Azione;
- lavoro: aumento della produttività, introduzione salario minimo legale: “Lottare contro la povertà lavorativa, noi siamo a favore del salario minimo, per la cancellazione delle false cooperative e dei contratti pirata. Nessuno dovrebbe lavorare per meno di 9 euro l’ora, ma siamo contrari a un irrigidimento della contrattazione”.
- cittadinanza, diritti, immigrazione: parità di genere tra donne e uomini, superamento delle discriminazioni per l’orientamento sessuale, attivazione di quote d’ingresso per l’integrazione di rifugiati e immigrati, sì allo ius scholae;
- politica industriale: restituire e migliorare la competitività del sistema Paese;
- accelerare sul processo di vendita di Ita a Lufhtansa;
- riprivatizzare l’ex Ilva;
- investire nell’industria 4.0: programma di incentivi per sostenere l’innovazione e in particolare spingere le imprese sulla strada della rivoluzione digitale;
- giustizia: proseguire sul solco delle riforme della ministra Cartabia.
Ci sono due perni del nostro welfare che scricchiolano pericolosamente: l’istruzione e la sanità. Ogni euro aggiuntivo di spesa pubblica dovrà essere destinato a questi capitoli:
- istruzione e ricerca: politiche di contrasto all’analfabetismo funzionale e alla dispersione scolastica;
- sanità: piano di assunzione per medici, infermieri e altri professionisti sanitari;
Tutti interventi che non richiederanno nessun extra debito. “Siamo nettamente contrari a nuovi scostamenti di bilancio per mandare in pensione le persone con Quota 100. Noi proponiamo un patto generazionale. Ricordo che mancano 50mila medici e infermieri. La sanità è un pilastro di welfare di un Paese in cui cresce l’aspettativa di vita ma crescono anche le malattie croniche”. Ma da dove saranno presi questi soldi? “Lotta all’evasione fiscale e spesa pubblica”, ha spiegato il leader di Azione.
Elezioni, Calenda: “Draghi caduto per l’invidia di Conte”
“Per noi questa legislatura è uno spartiacque. È la tragica fine della seconda repubblica degenerata in bipopulismo”. Ha detto Calenda nel corso della presentazione del programma del Terzo polo per le Politiche, aggiungendo che “questa legislatura ha avuto 2 punti di crisi: la prima l’elezione del Presidente Mattarella, che non voleva essere rieletto e l’altra è l’ignominia della caduta di Draghi. Chiediamo agli italiani di non dimenticare. Perché se si perde il ricordo noi ripeteremo gli stessi errori”. E ha poi puntato il dito contro i responsabili della caduta del governo: “Draghi non è caduto perché governava male ma per l’invidia di Conte, per le voglie di Berlusconi di diventare presidente del Senato e/o della Repubblica e la paura di Salvini di vedere cadere i propri consensi in favore della Meloni”.
E sull’emergenza gas, il front runner del Terzo polo ha detto: “Se non riusciremo ad avere un tetto al prezzo del gas la responsabilità dell’aumento dei prezzi è di Salvini, Berlusconi e Conte”.
“La partita è sul proporzionale al Senato ed è una partita che si può vincere rivolgendosi a tutti gli italiani che vogliono vivere in un paese serio”. Così il leader di Azione: “Non esiste il voto utile, perché ci sono in campo quattro coalizioni, non due, e anche perché il Pd ha combinato un disastro: non capirò mai perché Letta ha deciso di caricarsi Bonelli e Fratoianni e non i cinque stelle, se voleva fare il Comitato di liberazione nazionale”.