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Calenda: “Azione e +Europa insieme alle prossime elezioni”

Imagoeconomica

L’annuncio lo ha dato direttamente Carlo Calenda sui suoi canali social: alle prossime elezioni politiche, che potrebbero anche essere imminenti nel caso (improbabile) in cui la crisi di governo dovesse portare alle urne tra pochi mesi, Azione e Più Europa correranno insieme, in una lista che l’ex ministro dello Sviluppo economico e candidato a sindaco di Roma ha definito “liberal democratica e riformista”. Questa lista, che sarà composta anche da movimenti e personalità della società civile, secondo il fondatore di Azione “si colloca già oggi tra il 5,5% e il 7%. E crescerà. E sarà decisiva per la costituzione di ogni governo”.

Nasce così una nuova formazione di centro, che soprattutto in caso di ritorno al sistema proporzionale, come ipotizzato dallo stesso premier Giuseppe Conte in occasione del suo intervento alla Camera per chiedere la fiducia, potrà avere un certo peso all’interno del Parlamento. Azione e Più Europa vanno ad occupare uno spazio politico sostanzialmente libero, e lo stesso Calenda, sempre tramite i propri profili sui social, ha lanciato un appello ad aderire anche ad altre forze politiche: “Questa iniziativa – ha scritto il leader di Azione – è l’unica barriera che potrà impedire la formazione di un Governo anti europeo e determinare la nascita di uno riformista. Ci vorrebbe più coraggio da parte di chi nel Partito Democratico o in Forza Italia non condivide la sottomissione ai populisti. Ora di muoversi”.

Nel tweet di Calenda manca però un riferimento ad Italia Viva, il partito dell’ex premier Matteo Renzi, che pure, alla luce delle sue posizioni politiche e anche di rumor giornalistici che circolano da mesi, avrebbe anch’essa il profilo adatto a rimpolpare la pattuglia di moderati che potrebbero così unire le loro forze, per superare una ipotetica soglia di sbarramento che da soli sarebbe difficile da raggiungere. E poi sullo sfondo c’è sempre la corsa a sindaco di Roma, con le elezioni che probabilmente verranno spostate all’autunno causa Covid, ma quello di Calenda – che pure strizza l’occhio a parte dei democratici – potrebbe anche essere letto come un segnale di rottura nei confronti dei vertici del partito, col rischio dunque di non ricevere l’appoggio. Appoggio che invece lo stesso Calenda ha garantito a Beppe Sala, che si sta ricandidando a sindaco di Milano per un secondo mandato.

“Più Europa e Azione – ha aggiunto una nota congiunta dei due partiti, confermando, rispetto alla crisi di Governo, l’auspicio di una cosiddetta “maggioranza Ursula” – non sono in alcun modo disponibili a sostenere governi che nascono sotto il segno del trasformismo e che hanno già dimostrato di non essere all’altezza nella gestione dell’emergenza Covid, nell’implementazione delle politiche economiche e nel disegno del Next Generation Eu italiano. Riteniamo che l’unica uscita sensata dall’attuale situazione sia la costruzione di un Governo rappresentativo dei partiti che in Europa sostengono la Commissione Von der Leyen e guidato da una personalità autorevole e capace e formato da una compagine ministeriale di provata esperienza politica e amministrativa”.

Qualora questa soluzione non fosse possibile Azione e Più Europa rimarranno all’opposizione, “rafforzando in ogni caso il loro coordinamento politico e la partecipazione ad iniziative comuni. Continueremo a lavorare insieme per costruire una lista liberal democratica in vista delle prossime elezioni politiche includendo movimenti politici, associazioni e personalità che abbiano condiviso i nostri valori e proposte”.

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Categories: Politica