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Calcolo Isee 2024, cambiano le regole: ecco come si fa e quali sono le novità

Dal 1° gennaio 2024, importanti novità impatteranno sul modello di Dichiarazione Sostitutiva Unica e, di conseguenza, sul calcolo dell’Isee, fondamentale per accedere a varie agevolazioni e bonus. Ecco i dettagli

Calcolo Isee 2024, cambiano le regole: ecco come si fa e quali sono le novità

Dal 1° gennaio 2024 sono cambiate alcune regole per il calcolo dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente che determina l’accesso a varie prestazioni o agevolazioni fiscali, come l’Assegno Unico Universale, e i vari bonus (psicologo, bollette, carburante e così via). Il punto di partenza di queste novità è la revisione della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), documento fondamentale contenente informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali cruciali per riflettere la situazione economica familiare. Ma andiamo con ordine, vediamo come ottenere l’Isee e le novità del 2024.

Quando si deve fare l’Isee?

L’Isee viene ricavato sulla base dei dati indicati nella Dichiarazione sostitutiva unica e resta valido fino al 31 dicembre dello stesso anno in cui è stata presentata la Dsu. Coloro che già beneficiano di prestazioni legate al valore Isee devono procedere tempestivamente con la presentazione per confermare i requisiti richiesti. In particolare, le famiglie che percepiscono l’Assegno Unico devono completare l’Isee entro la fine di febbraio per garantire la conferma dell’importo con le maggiorazioni spettanti.

Calcolo Isee 2024: come richiederlo e come farlo da soli?

Il calcolo dell’Isee non è una procedura semplice e alla portata di tutti. In breve, il valore dell’Isee non si basa solamente sul reddito percepito, ma tiene conto di diversi fattori, inclusi redditi, patrimoni e la composizione del nucleo familiare. Il risultato finale dipende anche dalla situazione economica di tutti i membri della famiglia. Per evitare complicazioni, è consigliabile rivolgersi a caf, patronati e intermediari abilitati.

Per ottenere autonomamente la certificazione Isee, è necessario presentare la Dsu, un modello precompilato che contiene dati dichiarati dall’utente e informazioni precompilate fornite dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps. Gli utenti possono richiedere di caricare le informazioni dall’ultima Dsu presente nel sistema informativo dell’Isee e successivamente sottoscrivere quanto dichiarato. Il servizio online “Portale unico Isee” è il canale per acquisire la Dsu precompilata.

Quali documenti servono?

Per predisporre la Dsu ai fini Isee 2024 sono necessari i documenti anagrafici, su redditi e patrimoni riguardanti tutti i componenti del nucleo familiare.

È fondamentale che i dati siano aggiornati al momento della presentazione della Dsu e si riferiscano al nucleo familiare, alla casa di abitazione (affitto e mutuo) e ai veicoli. Inoltre, le informazioni sui redditi (730, CU, ecc.) e sui patrimoni mobiliari e immobiliari devono essere aggiornate al 31 dicembre dei due anni precedenti (quindi, per l’Isee 2024, i dati al 31/12/2022).

Calcolo Isee: cosa cambia nel 2024?

La circolare Inps del 18 dicembre riepiloga le principali modifiche apportate alla modulistica e alle istruzioni per la richiesta dell’Isee, includendo l’aggiornamento delle indicazioni per le diverse annualità dei dati presenti nell’Isee e l’inclusione dei riferimenti alle dichiarazioni fiscali relative al 2022. Ecco le principali novità:

  1. Assegno di inclusione (Adi). Una delle prime novità riguarda l’Adi. L’Inps chiarisce che i coniugi separati possono mantenere lo stesso nucleo anche in caso di separazione e divorzio, purché entrambi risiedano nella stessa abitazione autorizzati. La presentazione di una dichiarazione Isee corretta è necessaria per preservare l’Adi o il Supporto per la Formazione e Lavoro (Sfl).
  2. Studenti universitari. Le istruzioni per la definizione della soglia di autonomia per gli studenti universitari sono state modificate. La soglia passa da 6.500 a 9.000 euro annui. La residenza fuori dall’unità abitativa della famiglia di origine per almeno due anni e la presentazione di una capacità di reddito adeguata sono requisiti per essere considerati autonomi ai fini dell’Isee.
  3. Composizione delle famiglie. Cambiano le regole relative alla composizione delle famiglie. Il figlio maggiorenne viene considerato assorbito al nucleo se non coniugato e senza figli, indipendentemente dall’età. Precedentemente, veniva considerato solo con età inferiore ai 26 anni.
  4. Autorizzazione alla precompilazione. Tra le novità c’è la possibilità per componenti maggiorenni del nucleo diversi dal capofamiglia di autorizzare direttamente la precompilazione dei dati. Ciò può essere fatto accedendo al Sistema Informativo dell’Isee con le proprie credenziali digitali (Spid, Cie, Cns).
  5. Agevolazione per i risparmiatori. L’introduzione dell’agevolazione che consente di nascondere legalmente le somme investite in Btp e Buoni Postali presenta un nuovo meccanismo per abbassare il patrimonio e accedere ad agevolazioni. Tuttavia, è importante notare che l’applicazione di questa agevolazione è soggetta a un limite massimo di 50.000 euro e richiede un provvedimento attuativo per diventare effettiva.
  6. Ridenominazione e revisione del Quadro FC4. Il campo relativo ai proventi agrari del Quadro FC4 nei modelli Dsu Mini e Dsu Integrale è stato ridenominato, comportando una revisione del relativo paragrafo 6.3, parte 2, delle istruzioni per la compilazione.
  7. Nuovi Paragrafi e modifiche alle istruzioni. Sono stati introdotti nuovi paragrafi relativi ai “Componenti inseriti nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere” e alle “Condizioni aggiuntive ai fini della richiesta dell’Assegno di inclusione”. Alcuni paragrafi già presenti nelle istruzioni sono stati modificati e integrati per riflettere questi cambiamenti.

È fondamentale comprendere le nuove regole e aderire alla procedura di ottenimento della Dsu per garantire l’accesso ai benefici previsti.

Isee sbagliato, cosa succede?

Attenzione, evitare di inserire volontariamente dati errati per ottenere un Isee più basso e accedere a determinate prestazioni. In tali circostanze, oltre al rimborso dell’importo indebitamente percepito, si possono applicare sanzioni amministrative e, in alcuni casi, provvedimenti penali per dichiarazioni mendaci.

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