Lo scandalo si allarga. Da ieri sera anche Sandro Tonali e Niccolò Zaniolo sono ufficialmente iscritti nel registro degli indagati della Procura di Torino sull’inchiesta relativa alle scommesse clandestine, con la sensazione, per non dire certezza, che l’elenco non sia ancora completo. Il calcio italiano si ritrova nuovamente sotto i riflettori per un qualcosa di molto poco edificante, il tutto senza farsi mancare la solita spettacolarizzazione tipica degli scandali pallonari, con inevitabile eco in tutto il mondo.
Inquirenti a Coverciano, Tonali e Zaniolo (indagati) lasciano il ritiro della Nazionale
L’apice della giornata appena trascorsa è arrivato verso le 18 quando alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine hanno bussato alle porte di Coverciano, dove Spalletti sta preparando le delicatissime sfide con Malta e Inghilterra. L’obiettivo della visita era notificare l’avviso di indagine a Tonali e Zaniolo, accusati un paio d’ore prima da Fabrizio Corona di scommettere clandestinamente. Intendiamoci: l’iscrizione al registro degli indagati è figlio di un’inchiesta partita mesi fa e non certo delle rivelazioni di Corona, ma la fuga di notizie (iniziata già mercoledì) ha indotto gli inquirenti a chiudere il cerchio il prima possibile, suscitando diverse polemiche per tempistiche (l’immagine che esce è quella di una magistratura anticipata dai media) e modalità (la convocazione dei due in Nazionale poteva quantomeno essere evitata). Sta di fatto che due pezzi da novanta sono accusati di aver scommesso sul calcio, per giunta su siti illegali, il che li mette sullo stesso piano di Fagioli, sia dal punto di vista penale che sportivo.
Corona non si ferma: “Ho una lista di nomi terrificante”. Nel pomeriggio sentito in questura come persona informata dei fatti
A far scoppiare lo scandalo, quantomeno dal punto di vista mediatico, è stato dunque Fabrizio Corona tramite il suo nuovo sito Dillinger News, anche se le anticipazioni erano già arrivate nella serata di mercoledì con interviste televisive (7 Gold) e non. L’ex re dei paparazzi aveva raccontato di avere prove sul coinvolgimento di altri due big della Nazionale, aggiungendo di “avere una lista di nomi terrificante”, che avrebbe svelato nel tempo. Nel pomeriggio di ieri poi, dopo aver svelato i nomi di Tonali e Zaniolo (“non solo scommetteva, ma lo ha fatto sulla propria squadra mentre era in panchina durante una sfida di Coppa Italia”), è stato convocato nella questura di Milano come persona informata dei fatti, fino al blitz di cui sopra. A prescindere dalle controversie del personaggio, è giusto sottolineare come le notizie si siano rivelate fondate, il che fa pensare a un iceberg ancora piuttosto profondo.
Ministro Abodi: “Scelta opportuna della Federazione, anche per loro tutela”
“È opportuna la scelta di mandare a casa i ragazzi, anche per loro tutela – ha dichiarato Andrea Abodi, Ministro dello Sport, in serata -. Questo è un fenomeno che non abbiamo sottovalutato, ma che forse non abbiamo saputo interpretare in profondità, fermo il fatto che ci dobbiamo adeguare a quelle che sono le attività investigative che verranno svolte. Su Fagioli era già emerso qualcosa, sugli altri abbiamo appreso in questa giornata. C’è una partita ancor più decisiva rispetto a quella che ci attende sul campo, che è quella della correttezza dei comportamenti: la ludopatia non è un problema calcistico, ma una patologia sociale”.
Tonali, Zaniolo, Fagioli: cosa rischiano loro e i club
A questo punto, fermo restando che un’indagine non è assolutamente un atto di colpevolezza, è giusto chiedersi cosa potrebbe succedere nell’immediato futuro. Partiamo col dire che gli ipotetici reati riguardano le persone fisiche e non le società, dunque i rischi per i club di appartenenza (Newcastle, Aston Villa e Juventus) sono solo indiretti (perdere dei tesserati per un periodo di tempo più o meno lungo non è certo piacevole), a meno che non venga fuori che sapevano e hanno coperto i propri giocatori. Al momento però i riflettori sono tutti sui protagonisti, che come dicevamo ieri rischiano poco dal punto di vista penale (multa), molto da quello sportivo: l’articolo 24 del codice di giustizia sportiva, infatti, vieta espressamente ai tesserati di scommettere sulla propria disciplina d’appartenenza. Fagioli, stando alle indiscrezioni giornalistiche (non smentite), avrebbe già ammesso agli inquirenti di averlo fatto (ma non sulla Juve), Tonali e Zaniolo invece verranno sentiti nelle prossime ore. Un bel caos, non c’è che dire, col rischio (molto concreto) che vengano coinvolti altri big, per un calcio italiano che non riesce proprio a trovare pace.