Il Milan piazza tre colpi. In uscita, d’accordo, ma pur sempre di tali si tratta: cedere in un solo giorno Suso, Piatek e Rodriguez, per giunta a condizioni favorevoli, non è certo cosa da niente. Il primo a salutare, con tanto di comunicato ufficiale e prime dichiarazioni con la nuova maglia, è stato l’esterno spagnolo, venduto al Siviglia con la formula del prestito di 18 mesi con obbligo di riscatto fissato a 21 milioni più 3 di bonus, seppur legato alla qualificazione in Champions degli andalusi. Una plusvalenza piena visto che Suso era arrivato dal Liverpool per soli 300 mila euro, oltre che la soluzione di un caso spinoso.
Lo stesso si può dire di Piatek, l’altro grande esubero di questo mercato rossonero: il polacco è stato ceduto all’Hertha Berlino a titolo definitivo per 27 milioni più 3 di bonus, cifra che, considerando l’ammortamento di un anno, consente al Milan di segnare un altro segno “più” sul proprio bilancio.
L’ufficialità dovrebbe arrivare oggi dopo le visite mediche, proprio come per Rodriguez, venduto non al Napoli come si pensava fino a ieri bensì al Psv: gli azzurri, infatti, nonostante il pressing di Gattuso, non sono mai andati oltre il prestito con diritto di riscatto, mentre gli olandesi si sono spinti all’obbligo (1 milione subito, 5 a giugno), consentendo a Maldini e Boban il terzo affare di giornata.
Ora resta da risolvere la questione Paquetà, che dopo le voci su Psg e Juventus potrebbe invece andare alla Fiorentina, anche se l’operazione è tutt’altro che scontata. I viola infatti hanno proposto il prestito con diritto, troppo poco per il Milan, comunque tentato dalla prospettiva di rilanciare un patrimonio di ben 38 milioni.
Vedremo quel che succederà, intanto i rossoneri ragionano su come sostituire i partenti: al posto di Piatek non dovrebbe arrivare nessuno (Ibrahimovic, Leao e Rebic vengono considerati sufficienti), mentre Suso sarà rimpiazzato da uno tra Saelemaekers dell’Anderlecht (10 milioni, in foto) e Januzai della Real Sociedad. Per il terzino di scorta invece si pensa all’uruguaiano Matias Vina del Club Nacional, classe ’97 di cui si parla molto bene.
Tanto Milan in questo rush finale di mercato, ma non solo: anche le altre si muovono, a cominciare dal Napoli, davvero scatenato come non mai. Difficile ricordare un De Laurentiis tanto attivo a gennaio, invece dopo Demme, Lobotka e Politano è stato chiuso anche l’acquisto di Petagna, seppur per giugno: l’attaccante infatti resterà alla Spal fino al termine del campionato, dopodiché si trasferirà all’ombra del Vesuvio per 17 milioni.
Un bel colpo con vista sul futuro, perché gli azzurri sono ormai alla fine di un ciclo. In estate andrà via Callejon, Mertens invece potrebbe farlo già ora: su di lui è piombato il Chelsea, pronto a mettere sul piatto un indennizzo di 7-8 milioni che sta tentando ADL, ormai rassegnato a perderlo comunque a giugno.
Se l’affare andasse in porto, ecco che i Blues venderebbero Giroud al Tottenham, passato in netto vantaggio sull’Inter di Conte. I costi dell’operazione infatti non convincono Marotta, interessato solo a una acquisizione estiva, quando il francese sarebbe libero da ogni vincolo contrattuale con Abramovich. Mourinho invece lo vuole subito per tamponare l’assenza di Kane, scenario che piace molto anche al giocatore: così si spiega la dichiarazione di Marotta (“non credo faremo altro”), per quanto la storia del mercato sia piena di bugie “a fin di bene”.
Poco da raccontare invece sul fronte Juve, dove l’unica vicenda aperta è quella relativa a Emre Can. Il tedesco vuole andare a tutti i costi al Borussia Dortmund ma l’accordo, al momento, non c’è: i gialloneri offrono 25 milioni, i bianconeri ne vogliono 30. Il margine per trattare c’è, anche perché la volontà del centrocampista di lasciare Sarri è più netta che mai. A Torino invece dovrebbe restare Bernardeschi, per quanto in Spagna insistano su un possibile scambio con il Barcellona per Rakitic: difficile però che si possa concretizzare, sia per questioni di età che di ingaggio, anche se nel mercato tutto è possibile.
Se ne sono accorti i tifosi della Roma, che dopo Totti e De Rossi perdono la terza (e ultima) bandiera nel giro di pochi mesi. Si tratta di Florenzi, passato al Valencia in prestito secco dopo una serie di panchine (decisiva l’ultima nel derby) impossibili da digerire. “Ho tante cose da dire, lo farò a tempo debito”, s’è lasciato sfuggire Florenzi, prima di fare le valige e partire per la Spagna.
Infine merita una menzione la Fiorentina di Commisso, che oltre al sondaggio per Paquetà è vicinissima a concludere un triplo colpo: Kouamé dal Genoa, Duncan dal Sassuolo e Amrabat dal Verona. Operazioni che dimostrano grande voglia di investire, ma anche di stupire; perché il mercato di gennaio, da tempo, non è più “di riparazione” ma quest’anno ha davvero stupito tutti.