Un mercato Inter-minabile. Gioco di parole d’obbligo per i nerazzurri, grandi protagonisti di questo primo mese di mercato, per giunta contro ogni aspettativa. Invece la squadra di Thohir ha saputo muoversi molto e bene, tanto che la piazza, piuttosto sfiduciata fino a qualche settimana fa, ora ribolle d’entusiasmo. L’ultimo colpo, in ordine di tempo, è Giannelli Imbula, che Ausilio è riuscito a strappare al Marsiglia (ma anche ai numerosi club concorrenti) con la formula del prestito oneroso (1 milione) con obbligo di riscatto (19). Un acquisto importante che, unito a Kondogbia, fa sì che il centrocampo dell’Inter sia stato praticamente rivoluzionato, per giunta in tempo per il ritiro estivo. Ma i desideri di Mancini non finiscono qui e a breve potrebbero esserci altri arrivi. In attesa di muoversi sul fronte attacco (mercoledì previsto un incontro col procuratore di Jovetic) si pensa alla difesa: preso Zukanovic (al Chievo andrà Schelotto) il prossimo dovrebbe essere Montoya, che secondo la stampa spagnola arriverà dal Barcellona in prestito biennale. Comprare ora per poi pensare alle cessioni, eccolo qui il piano di Ausilio. Perché dopo tante spese bisognerà incassare e qui ci sarebbe l’imbarazzo della scelta; il problema, semmai, sarà ricevere proposte all’altezza e gradite ai giocatori. Santon e Kuzmanovic per esempio sembrano piuttosto restii ad accettare la corte del Watford (10 milioni complessivi l’offerta), lo stesso vale per Guarin al Fenerbahce e tanti altri ancora.
Decisamente più indietro il lavoro del Milan, che però potrebbe finalmente mettere a segno il primo colpo. Lunedì infatti Galliani incontrerà Bertolacci, l’uomo scelto per rinforzare il centrocampo. Con la Roma sembrerebbe tutto fatto (20 milioni complessivi), così come con il giocatore (2 milioni per 4 anni), ma visti i precedenti Kondogbia e Jackson Martinez è meglio non dare nulla per scontato. L’idea è quella di presentare un paio di acquisti entro venerdì prossimo, quando il Milan comincerà il ritiro sotto il comando di Mihajlovic, ecco perché non vanno escluse accelerate anche su altri fronti. Ai rossoneri continua a piacere Witsel e l’arrivo di Bertolacci non precluderebbe il suo: il problema, semmai, sta nelle richieste dello Zenit, finora fermo sulla mastodontica cifra di 40 milioni. Sempre calde le piste Josè Mauri (svincolatosi dal Parma) e Baselli (piace anche alla Fiorentina), Galliani cerca anche un paio di attaccanti. In attesa di Ibrahimovic (lo svedese è questione a sé), il nome più vivo sembra essere quello di Carlos Bacca, centravanti colombiano del Siviglia. Che per ora si rifiuta di trattare, forte di una clausola rescissoria di 30 milioni, ma che presto potrebbe cambiare idea visto il gradimento espresso per Rami. Infine è ufficiale il rinnovo di contratto di De Jong: l’olandese rimarrà in rossonero fino al 2018.
Momenti di riflessione per la Juventus, che dopo i numerosi acquisti (Dybala, Khedira, Mandzukic, Rugani e Zaza) aspetta di formalizzare qualche cessione. Tutto fatto per Tevez al Boca Juniors e Pirlo al New York City, ora in casa Juve si attendono le mosse dei top club europei. Che, come da tradizione, hanno puntato il mirino su Vidal e Pogba. La stampa spagnola è convinta che il primo sia già stato ceduto al Real Madrid (Marca scrive che l’ufficialità arriverà dopo la Coppa America) e che il secondo andrà al Barcellona, seppur solo tra 12 mesi. “Il francese è il giocatore che più di tutti si adatta al nostro stile – ha confermato Laporta, candidato presidente del club. – Ne parlerò con Luis Enrique”. Trattativa vera o campagna elettorale? Il dubbio è lecito visto che, il prossimo 18 luglio, i blaugrani dovranno eleggere il nuovo numero uno. Qualche dubbio anche sul capitolo Vidal: in Inghilterra lo spingono verso l’Arsenal, Marotta per il momento non smentisce e non conferma. Un’eventuale cassa comunque servirebbe per finanziare i prossimo acquisti, evidentemente di peso. Allegri vuole un esterno offensivo (si parla di Cuadrado) e un trequartista (Oscar il sogno): difficile che il Chelsea ceda entrambi i giocatori ma nel mercato, come tutti sanno, è bene non bollare nulla come impossibile.