E poi lo chiamano mercato di riparazione! A vedere i nomi circolati in questo mese di trattative, verrebbe quasi da pensare che, quella conclusasi alle 23 di ieri, fosse la sessione estiva, non quella invernale. E pensare poi che alcuni affari non si sono chiusi per un soffio, altrimenti avremmo avuto davvero un mercato indimenticabile. I colpi messi a segno sono comunque di tutto rispetto, e hanno coinvolto tutte le grandi del campionato. La copertina, anche per questioni temporali, se la prende Hernanes, decisamente l’affare più succulento di gennaio. Dopo tre giorni di colpi di scena, la telenovela si è conclusa col lieto fine più atteso dai tifosi nerazzurri: il brasiliano ha firmato un contratto fino al 2018. Importantissime le cifre dell’operazione, quasi d’altri tempi vista l’austerity degli ultimi anni in casa Inter. Alla Lazio sono andati circa 18 milioni di euro, per la soddisfazione di Lotito che non ha dunque fatto sconti al collega Thohir.
L’affare si è sbloccato ieri mattina, quando il brasiliano, dopo una notte insonne, si è esposto pubblicamente prendendosi la responsabilità della cessione di fronte alla piazza laziale, imbufalita contro Lotito e Tare. “La scelta di lasciare Roma è solo mia – aveva spiegato alla radio ufficiale della Lazio. – Ringrazio tutti, ma non ci ripenso. Voglio andare fino in fondo in questa mia decisione”. Da lì il passo è stato breve: in tarda mattinata Hernanes è sbarcato a Milano, dove dopo un pit stop negli uffici amministrativi di Ghelfi si è sottoposto alle visite mediche di rito, prima di firmare il contratto con la sua nuova società.
Che ha vissuto una giornata decisamente turbolenta, e non solo per la vicenda Hernanes. Branca, Ausilio e Fassone hanno lavorato a lungo sul mercato in uscita, riuscendo però soltanto a piazzare Belfodil al Livorno (prestito). Per Ranocchia al Galatasaray si continuerà a parlare nei prossimi giorni (il mercato turco chiude il 3 febbraio), nulla da fare invece sul fronte attacco, nonostante un contatto tra Branca e Marotta avesse riacceso le speranze per vedere Vucinic o Quagliarella in nerazzurro e Guarin in bianconero. I giocatori in questione resteranno invece nelle rispettive squadre, con l’Inter “costretta” a rigenerare il colombiano e la Juve a tenere in rosa sei punte (!) ultra competitive. Dopo l’arrivo di Osvaldo (“essere qui è un sogno, voglio restare per tanti anni” le sue prime parole), Marotta ha tentato in tutti i modi di sfoltire il reparto offensivo, senza però riuscirci. Quagliarella e Giovinco hanno detto no anche al Genoa e Vucinic ha ribadito di voler restare in bianconero. Niente botto dell’ultim’ora neanche per il Milan, nonostante il tentativo di Galliani di portare in rossonero Biabiany. Con il Parma però è mancato l’accordo sui termini dell’operazione (Ghirardi pretendeva l’obbligo di riscatto a giugno) e il francese è così rimasto in Emilia, rifiutando peraltro proposte vantaggiose come quelle di Guangzhou e Lazio. Operazioni in uscita invece per Roma, Napoli e Fiorentina: i giallorossi hanno ceduto Marquinho al Verona (prestito con diritto di riscatto della metà), gli azzurri Armero al West Ham e Paolo Cannavaro al Sassuolo (entrambi in prestito con diritto di riscatto), i viola Iakovenko al Malaga (prestito gratuito).