La Serie A prende forma. Il calcio italiano, nel weekend che precede l’inizio di Euro 24, continua a lavorare sul mercato, con una spaccatura importante: da un lato quelli che hanno già scelto il nuovo allenatore, dall’altro chi deve ancora trovarlo. La differenza non è poca, visto che la costruzione di una squadra passa anzitutto da colui che siede in panchina, ma il tempo consente ancora riflessioni di vario tipo, seppur senza esagerare.
Juve, Chiesa diventa un caso: o rinnova o va ceduto (e la Roma osserva)
La Juventus, almeno ufficialmente, non ha ancora annunciato Thiago Motta, ma il tecnico (atteso a Torino in settimana) è in contatto costante con Giuntoli. La costruzione della rosa è già iniziata, anche se gli obiettivi (Koopmeiners, Calafiori e Greenwood) sono troppo costosi per non prevedere almeno una cessione eccellente. Gli indizi portano a Chiesa, la cui posizione è sempre più precaria, sia per questioni tecniche (si dice che Thiago non straveda per lui, ma preferisca un esterno più di “palleggio” che di “strappo”) che, soprattutto, economiche. Il contratto in scadenza nel 2025 pesa come un macigno e le prove di rinnovo non stanno certo andando per il meglio. Chiesa vorrebbe un prolungamento lungo con aumento di ingaggio a 7,5 milioni, Giuntoli propone un annuale alla stessa cifra odierna, sulla falsariga di quanto fatto con Rabiot nella scorsa estate. Posizioni molto distanti, non a caso Ramadani, pur senza fretta (nulla verrà deciso prima dell’Europeo), sta già parlando con altri club: su tutti la Roma, che vorrebbe farne il perno del nuovo corso targato De Rossi.
Il Milan fa all-in su Zirkzee, ma resta il nodo delle commissioni agli agenti
Anche il Milan, in attesa di annunciare l’ingaggio di Fonseca, si muove sul fronte acquisti, con priorità assoluta sull’attaccante. È quella, infatti, la casella più importante da riempire e i rossoneri vorrebbero farlo al più presto, possibilmente senza essere risucchiati da trattative lunghe e snervanti. La scelta è caduta su Zirkzee, sia per preferenze tecniche (Fonseca predilige le punte di movimento, brave a giocare su tutto il fronte offensivo e non solo in area) che di prezzo: l’olandese, infatti, ha una clausola rescissoria di 40 milioni e la cifra rientra nelle disponibilità di via Aldo Rossi. Furlani ha in mano un principio d’accordo con il giocatore (quinquennale da 4,5 milioni a stagione), ma resta il nodo delle commissioni a Kia Joorabchian, tutt’altro che secondario in un’operazione come questa. L’agente ha chiesto 15 milioni, i rossoneri non intendono superare quota 5: le distanze restano, così come l’ottimismo per un affare che sembra destinato ad andare in porto. L’acquisto di Zirkzee non chiuderebbe le porte a un’altra punta, a patto che arrivi a condizioni favorevoli. Si spiega così il sondaggio fatto con il Chelsea per avere Lukaku in prestito, ipotesi poco percorribile ad oggi, ma che potrebbe tornare d’attualità tra qualche settimana nel caso in cui il belga sia ancora “parcheggiato” in quel di Londra.
Inter, una punta e un portiere per completare il mercato (senza cedere big)
L’Inter campione in carica è decisamente più avanti della concorrenza, come dimostra il fatto di essere l’unica big a non aver cambiato allenatore. Il presidente Marotta ha già portato a casa due colpi come Zielinski e Taremi, per giunta a parametro zero; dunque, può solcare i mari del mercato senza alcun tipo di fretta, in attesa di completare il quadro con gli ultimi ritocchi. Inzaghi vorrebbe ancora un attaccante di alto livello come Gudmundsson, oltre che un portiere che prenda le misure a Sommer, in attesa di sostituirlo tra 12 mesi, questo però passa da un tesoretto importante, da racimolare senza cedere nessun big. È questa la grande differenza rispetto alle passate stagioni, visto che l’Inter chiudere il bilancio con un passivo molto più contenuto degli altri anni: la vendita di un pezzo da novanta non è prevista, salvo maxi offerte in grado di ribaltare gli scenari. Marotta punta a fare cassa con Valentin Carboni (non meno di 25-30 milioni), Arnautovic e Correa, per poi dare l’assalto all’islandese del Genoa (su cui pende però una brutta denuncia per stupro) o, in alternativa, a Pinamonti, per cui il retrocesso Sassuolo non potrà chiedere la luna. Per la porta piace tantissimo il brasiliano Bento dell’Athletico Paranaense, ma occhio pure alle candidature di Josep Martinez del Genoa e Okoye dell’Udinese.
Napoli pazza di Conte, ma vanno risolte le grane Osimhen, Kvaratskhelia e Di Lorenzo
La piazza più eccitata della settimana è sicuramente Napoli, reduce dalla scarica di adrenalina provocata da Antonio Conte. L’annuncio del tecnico ha scatenato l’entusiasmo generale, riportando la città indietro di un anno e spazzando via la negatività di una stagione disastrosa. In attesa della prima conferenza stampa stagionale (a cui parteciperà anche De Laurentiis), le indiscrezioni sul nuovo Napoli impazzano incontrollate, tanto più che si tratterà di vera e propria rivoluzione. Il tecnico attende novità anzitutto su Osimhen, perché la sua cessione porterà in cassa oltre 100 milioni da investire sul mercato: anche lui sa che la separazione è inevitabile, ma al momento non sono ancora arrivate offerte ufficiali. Molto diverse le questioni Kvaratskhelia e Di Lorenzo, giocatori a cui Conte non vorrebbe rinunciare, salvo proposte “indecenti”. Kvara, indispettito dall’essere il terzo meno pagato della rosa, ha strizzato l’occhio al Psg, ma De Laurentiis non si siederà nemmeno a parlare per meno di 100 milioni, cifra a cui i francesi non si sono neanche avvicinati. Di Lorenzo invece è andato alla rottura pubblica tramite il suo agente Giuffredi, anche qui però i presupposti per una cessione sono tutt’altro che semplici: il capitano ha altri 4 anni di contratto e la Juve di Giuntoli, destinazione più gradita, non sembra intenzionata a fare giochi al rialzo.
Caos Lazio: Lotito sceglie Baroni, la Curva Nord pronta a scendere in piazza
Infine la Lazio, sprofondata nel caos dopo la rottura con Tudor. Il tecnico croato ha dato le dimissioni per divergenze di vedute sul mercato, come spiegato dallo stesso Lotito, il che azzera il lavoro fatto da marzo in poi e costringe il club a ripartire da zero. Va detto che il presidente non ha perso tempo, trovando subito il sostituto: si tratta di Marco Baroni, protagonista di una clamorosa salvezza con il Verona (smantellato da Setti nel mercato di gennaio) e pronto a guidare i biancocelesti per i prossimi due anni. La gestione laziale comunque non piace alla piazza, decisa a farsi sentire già in queste ore, come annunciato dagli ultras della Curva Nord sui loro canali social. “Siamo arrivati al culmine di questo teatrino! – si legge -. I tifosi della Lazio, per amore e solo per amore di essa, non accettano un ridimensionamento di nessun genere! In un calcio dove tutte le società si responsabilizzano e puntano a una crescita a 360 gradi, la nostra Lazio si trova ostaggio di una gestione volta unicamente ad esaudire gli interessi personali di Claudio Lotito. (…) Tenetevi pronti per dare vita alla più grande manifestazione di dissenso mai avvenuta nell’ambiente sportivo romano. Non prendete impegni per il prossimo weekend…”.